Il tribunale civile di Genova ha condannato Poste italiane a restituire 30 mila euro a due coniugi genovesi che nel 2001 avevano investito 20 milioni di vecchie lire in buoni postali.
La causa, patrocinata dall'avvocato Diana Barrui, era nata dopo che i due si erano rivolti al Codacons. Le Poste, infatti, alla scadenza dei buoni, 14 anni dalla stipula, avrebbero dovuto dare ai due clienti il triplo di quanto investito. Ma grazie a un decreto ministeriale, Poste italiane aveva dato una somma con un interesse lordo pari al 35%, pari a poco più di 13 mila euro.
Il giudice Mirco Parenti ha dato ragione ai coniugi stabilendo che "nella disciplina dei buoni postali fruttiferi il vincolo contrattuale tra emittente e sottoscrittore dei titoli si forma sulla base dei dati risultanti dal testo dei buoni. Il contrasto tra le condizioni apposte sul titolo e quelle stabilite dal decreto ministeriale dev'essere risolto dando prevalenza alle prime".
cronaca
Poste condannate a risarcire coniugi genovesi, avevano investito in lire
I buoni dovevano fruttare il triplo di quanto investito
45 secondi di lettura
TAGS
TOP VIDEO
Venerdì 29 Marzo 2024
Meteo in Liguria, tempo variabile con sole e pioggia: le previsioni
Giovedì 28 Marzo 2024
Imperia, il Comune sistema i conti: colmato buco da 10 milioni
Giovedì 28 Marzo 2024
Mareggiata a Genova: spettacolare invasione di velelle
Ultime notizie
- Prelà: crolla il tetto dell'oratorio Santa Maria Maddalena
- Ventimiglia: parcheggi gratis perchè è saltata la convenzione con Sacar
- Genova, albero cade su moto e auto a due passi dal tribunale
- Attentato a Mosca: la Prefettura di Imperia ' blinda' i valichi
- Genova, rottweiler morde cagnolino e il suo padrone
- Genova, frana su strada per Bargagli. Residenti: "Siamo 400 isolati"
IL COMMENTO
Nuovo codice della strada: deboli coi forti, forti coi deboli
Acerbi non è razzista. Ma nemmeno coraggioso