porti e logistica

Adeguamento infrastrutturale e transizione energetica i cardini del programma
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 Approvato all'unanimità il Piano operativo Triennale 2022-2024 del porto della Spezia, con maggiori investimenti per 2milioni e 300mila Euro. Il presidente AdSP, Mario Sommariva, riassume: "Non è possibile una crescita urbana che si fondi sul declino di un porto, Una città portuale deprivata del porto perderebbe la propria energia vitale, si priverebbe così del proprio futuro” volano di processi indotti ed al tempo stesso come elemento che porta in sé innovazione e cambiamento”.

Sette i temi portanti del nuovo POT, oltre alla riflessione del presidente, in premessa, sulla politica di “resilienza” dei porti, ovvero un insieme di azioni capaci di costituire un rilancio ed una reazione in grado di ricostruire il futuro: Infrastrutture; Intermodalità; Transizione energetica; transizione Digitale; Inclusione sociale; Autotrasporto. Sviluppo delle aree retroportuali e ZLS – Zona Logistica Semplificata. Il tutto fondato sull’idea, sia per La Spezia, sia per Marina di Carrara, dell’inscindibilità del destino dei porti da quello dei territori e delle città.

Ieri in Comitato di Gestione è stato inoltre approvato un aggiornamento del Piano Triennale delle Opere, connesso all’assestamento al Bilancio di Previsione 2021, che contiene maggiori investimenti per 2.300.000 Euro: 600.000 serviranno per la rimozione del ponte della Darsena Pagliari e la sua collocazione in aree limitrofe; 200.000 per la sistemazione del terzo piano dell’Ufficio Territoriale di Marina di Carrara che ospiterà anche una succursale della Scuola Nazionale Trasporti; 1.500.000 per la rimozione di pontili e strutture a terra nella marina del Canaletto e per l’adeguamento tecnico-funzionale dell’edificio ex Dogana di Largo Fiorillo che ospiterà, oltre al salone centrale per eventi dell’AdSP, alcuni uffici per Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto, Sanità Marittima e Rimorchiatori.
Il POT, “coerente con il piano di riforme adottato dal Governo sulla scorta degli indirizzi della Commissione Europea , dove centrali sono l’ambiente, l’innovazione e le persone, richiederà molto impegno e molta coesione, superando particolarismi ed egoismi”, ha detto Sommariva.

Bene in vista nel POT le opere che segneranno sia la trasformazione infrastrutturale portuale ed urbana sia la transizione energetica: il nuovo molo passeggeri sulla Paita ed il nuovo Waterfront del porto di Marina di Carrara, nonché l’elettrificazione delle banchine. Opere che dovranno essere realizzate, secondo il PNRR, entro il 31 dicembre 2026.
Cambiano anche gli indici di competitività dei porti: non più misurata solo base ai soli volumi movimentati ovvero alla velocità del “dwell time”, ma altresì anche sul tasso di sostenibilità energetica, sul tasso di digitalizzazione, sul tasso di inclusione sociale.
Il percorso della transizione energetica, virerà con decisione verso le fonti rinnovabili ed, in prospettiva, verso l’utilizzo dell’idrogeno. Un cambiamento che dovrà coinvolgere complessivamente tutti gli attori del sistema portuale.
La transizione digitale, punterà alla creazione di un complessivo “ambiente digitale”, ovvero digitalizzazione delle procedure e dematerializzazione dei documenti in primis, e sarà necessario nella prospettiva della costituzione della Zona Logistica Semplificata per l’attrazione di nuovi investimenti. Un’attenzione particolare dovrà essere posta al tema della “Cybersecurity”
Affermata nel POT l’importanza del dialogo sociale, collaborando con Associazioni di categoria e sindacati, in modo da individuare progetti comuni e soluzioni durevoli, a partire da progetti formativi in grado di adeguare le risorse umane ai cambiamenti nell’organizzazione del lavoro e politiche attive del lavoro, per affrontare le criticità e le sfide dell’automazione.