porti e logistica

Ripresa delle assunzioni (+10%) e degli investimenti (+30%)
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Le aziende di spedizione genovesi, dopo la frenata negli anni della crisi, tornano a investire all'estero aprendo nuovi uffici commerciali e operativi in ogni parte del mondo per seguire la merce e le sue esigenze.

E' una scommessa sulla ripresa, spiega Spediporto, l'associazione spedizionieri di Genova. E ha portato anche una ripresa delle assunzioni (+10%). Nell'ultimo anno gli investimenti sono cresciuti del 30%, soprattutto le aziende medio-grandi hanno aperto veri e propri bracci commerciali vicino ai siti produttivi e agli snodi distributivi delle merci.

"Sud Africa, Australia, Sud America, Giappone, Kazakistan e America del Nord sono tornati a ospitare gli investimenti italiani e non solo", spiega il presidente di Spediporto Alessandro Pitto. Uffici al servizio dell'import e dell'export.

"Il 75% del nostro made in Italy viene venduto a condizioni che lasciano poco sul nostro territorio. Dobbiamo dunque essere presenti laddove si comprano i nostri prodotti e viene assegnato il mandato di trasporto, così da poter vendere al meglio la nostra professionalità e la nostra capacità di servire la merce dalla produzione alla distribuzione", spiega Maurizio Fasce, past president dell'associazione.

Proprio per il made in Italy è essenziale un servizio di logistica personalizzato, sottolineano Pitto e Fasce. E questo aiuta anche l'occupazione: "Negli ultimi due anni è crollato l'uso degli ammortizzatori sociali e si è tornati ad assumere", dice Giampaolo Botta, direttore di Spediporto. "Nel 2015 il 40% dei ragazzi che abbiamo formato, grazie all'apprezzamento e all'aiuto delle aziende sono stati mandati all'estero a fare esperienze internazionali. Le imprese vogliono collaboratori validi: di cultura italiana ma profondi conoscitori delle realtà locali, operative e commerciali".