Politica

1 minuto e 29 secondi di lettura
Una cosa è certa: il prossimo Presidente dell'Autorità Portuale della Spezia avrà un compito molto delicato. In ballo c'è il futuro del Porto, ma non solo. Il numero uno dell'Autorithy dovrà dare piena attuazione al Piano Regolatore Portuale, dovrà occuparsi del Waterfront di Calata Paita e dovrà impegnarsi anche nel rapporto con la Marina Militare per recuperare aree che possono essere utili alla città. Questi tre temi sono più che sufficienti per far capire a tutti che il numero uno dell'Autorità Portuale avrà un ruolo per certi aspetti più importante di quello del sindaco. Ad assegnare questo incarico, per legge, sarà il Ministro delle Infrastrutture Matteoli, di concerto con il Presidente della Regione Burlando. La scelta sarà effettuata sulla base della terna presentata da Comuni del Golfo, Provincia e Camera di Commercio. Enti e istituzioni locali, fino ad oggi, sono rimasti coperti, lasciando che le voci di corridoio assegnassero d'ufficio il ruolo di predestinato al Presidente della Camera di Commercio Aldo Sammartano. Attorno a questo nome ci sarebbe una “convergenza trasversale”. In realtà questa convergenza non sembra affatto esserci. Andrea Orlando del Partito Democratico ha già contestato il disegno che vede Sammartano confermato a gennaio numero uno della Camera di Commercio e poi dirottato sul Porto a marzo. Ma la soluzione più paradossale è legata al fatto che lo stesso Sammartano potrebbe essere “costretto” ad auto-nominarsi in qualità di Presidente dell'ente camerale come candidato all'Autorithy, per riuscire ad entrare nella terna da sottoporre a Matteoli. La politica, evitando questi giochetti, dovrebbe prima di tutto trovare soluzioni trasparenti, per capire come individuare un Presidente che possa gestire anni di trasformazioni importanti per il futuro dello scalo spezzino.