porti e logistica

Il risultato del parere pro veritate commissionato dal senatore ligure
3 minuti e 7 secondi di lettura
Un parere in forma solenne da far tremare i polsi. Quello che commissionato dal senatore indipendente Maurizo Rossi è un 'parere pro veritate' che sintetizza, secondo il parlamentare ligure, possibile errori commessi dalle Autorità portuali in tutta Italia su concessioni, canoni, rinnovi e proroghe. Del risultato è stato informato il ministro Graziano Delrio con una missiva che pubblichiamo di seguito in versione integrale.

Gentile Sig. Ministro,
dallo scorso 5 agosto, in occasione del parere che la Commissione 8a del Senato doveva esprimere sul Piano Porti, seguo e studio la problematica delle proroghe o rinnovi delle concessioni portuali che vengono richieste in varie autorità portuali, peraltro con largo anticipo sulle naturali scadenze.

La mia visione dei porti italiani certamente non è quella di porti chiusi in se stessi e avulsi dal contesto che li circonda, io credo che debbano anche contribuire al rilancio delle città, dando lavoro e un nuovo impulso economico ai contesti locali.

Affinché questo avvenga, ritengo indispensabile che i porti, in vista delle scadenze delle concessioni, accorpamenti, cambio delle governance, debbano ridisegnare il proprio futuro, decidere a cosa destinare ogni banchina e spazio portuale, pensando non a fotografare l'esistente per riproporlo per i prossimi 30/60 anni, ma creando una nuova visionche abbia come obiettivo uno sviluppo che sino ad oggi, al di la dei microrecord di teu che vengono sventolati ogni mese, è da considerarsi del tutto insoddisfacente e al di sotto delle aspettative.

Infatti, concedere o rinnovare le concessioni di banchine o altre aree portuali per durate decennali, finirebbe anche col precludere ogni spazio di manovra per eventuali riforme normative o discipline regolamentali che finirebbero per avere un ambito di applicazione troppo differito nel tempo, salvo norme transitorie di difficile o comunque complessa definizione.

Alla luce delle mie osservazioni, condivise peraltro da tutta la Commissione 8a, si sono scatenate tesi e analisi contrarie, nonché critiche che non ho ritenuto corrette.

Volendo però contrastare qualsiasi considerazione nei fatti, e non per pura polemica, ho deciso di affidare ad un noto studio legale amministrativo italiano un parere pro veritate che mi è pervenuto in questi giorni.

In sintesi, i dati salienti che vanno analizzati con cura sono i seguenti:


- attualmente le concessioni sono state affidate con procedure che non rispettano quanto stabilito da normative e principi del trattato comunitario in punto di evidenza pubblica, in particolar modo sono state precedute da forme di pubblicità non congrue, inadeguate e troppo brevi;

- L'Italia rischia quindi procedure di infrazione in materia;

- l'adeguatezza del canone e della durata della concessione è una responsabilità dell'Autorità. In caso abbia affidato a prezzi troppo bassi, potrebbe ravvisarsi il "DANNO ERARIALE";

- i concessionari che dovessero aver ottenuto le concessioni a prezzi troppo bassi e/o senza adeguate garanzie di investimento, potrebbero invece incorrere in un "INDEBITO ARRICCHIMENTO";

- si ritiene che le concessioni e i rinnovi debbano conformarsi alla normativa europea e, in particolare, la durata del canone e della concessione debbano trovare specifica e puntuale giustificazione nel progetto presentato dal concessionario, negli investimenti nei quali questi si è impegnato e nella misura del canone imposto;

- posto che l'obbligo di gara riguarda sia un affidamento originario della concessione che il suo rinnovo, ma anche un eventuale sub ingresso di un nuovo concessionario al precedente, non può non osservarsi come una modificazione sotto il profilo soggettivo del concessionario ricada parimenti in queste ipotesi e quindi non possa rappresentare lo strumento per raggirare il rispetto dei principi UE in tema di evidenza pubblica.

Ritengo che quanto evidenziato renda perfettamente l'idea della confusa gestione dei porti italiani, invito quindi a valutare il parere pro veritate allegato che circostanzia ogni aspetto sopra indicato.

Cordiali saluti
Sen. Maurizio Rossi