porti e logistica

La fotografia presentata da RFI
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Un sistema portuale potenzialmente competitivo, porta d’accesso del principale corridoio logistico europeo (quello Reno-Alpi) e attraversato da uno di quelli con maggiori prospettive di sviluppo (quello Mediterraneo), ma con evidenti limiti logistici, con i porti principali ancora distanti dalla rete ferroviaria, che solo in pochi casi raggiunge efficacemente le banchine, e isolati dalle reti logistiche a causa di infrastrutture non all’altezza dei flussi di traffico potenziale (che infatti scelgono altre strade). E’ il quadro che emerge dai documenti presentati da Rete Ferroviaria Italiana in Commissione Trasporti al Senato.

LIGURIA, LEADER ISOLATO
I limiti della logistica sono particolarmente evidente sui porti liguri. Genova e La Spezia da sole registrano un terzo del traffico container dell’interno Paese (il 33% del totale nazionale, dato 2013), sono nella lista dei porti Core europei e si trovano al vertice del corridoio Reno-Alpi. Insomma, la logica porta d’accesso per le merci dirette al nord Europa (con un risparmio di 5 giorni rispetto al viaggio in nave), che invece in molti casi vengono fatte viaggiare in nave fino agli scali del Nord Europa.

GLI INTERVENTI NEI PORTI
Rete Ferroviaria Italia nel suo documento elenca gli interventi previsti per collegare in maniera più efficace porti e corridoi ferroviari. I filoni principali sono due: upgrading delle linee esistenti e collegamento dei terminal portuali. Gli interventi previsti a Genova sono quelli creare 7 nuovi binari a Voltri e raddoppiare il collegamento fra Voltri mare e il porto, completare la stazione di Campasso e ripristinare il collegamento S. Limbania – Campasso. Alla Spezia si lavorerà per collegare il nuovo terminal carico/scarico con 5 binari di almeno 550 metri e realizzare un nuovo fascio rotabile in sostituzione di quello attuale.

GRANDI OPERE IN RITARDO
Seppure lentamente, insomma, i porti liguri si collegano alla rete ferroviaria, che però rischia di non essere all’altezza del flusso potenziale di merci. Se il Terzo Valico (alta capacità Genova-Milano) finalmente procede, vanno a rilento (per non dire che sono fermi) i lavori del Nodo Ferroviario, l’intervento pensato per separare i flussi di traffico. A ponente ancora nessuna certezza sul raddoppio dell’intero tratto della Savona-Ventimiglia.

L’OMBRA DELLA BUROCRAZIA  
“Ci chiedono di controllare che non ci siano cocci e reperti nelle banchine. E intanto i lavori sono fermi”: Lorenzo Forcieri racconta così l’odissea personale della costruzione dei nuovi binari in porto, fermati dalla burocrazia e da norme che sfiorano (e a volte superano) il ridicolo. La fotografia della situazione della logistica portuale italiana realizzata da Rete Ferroviaria Italiana dice che servono interventi in tempi rapidi, ma a giudicare dai fatti il sistema attuale non consente la celerità necessaria. Insomma, sul fronte portuale la Liguria è la locomotiva d’Italia. Una locomotiva alla quale, però, mancano i binari.