porti e logistica

Serve ancora il passaggio alle commissioni di Camera e Senato
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Le nomine di Paolo Emilio Signorini e Mario Sommariva alle presidenze dei porti liguri sono a rischio? Spingersi fino a questo punto è forse eccessivo ma il nodo del passaggio attraverso le commissioni di Camera e Senato, previsto dalla legge, non può essere sottovalutato.

Gli step che porteranno alla firma dei decreti di nomina, infatti, prevedono che il ministro alle infrastrutture (attualmente Paola De Micheli) raggiunga un’intesa con il presidente della Regione interessata (o più d’una, come nel caso dell’autorità della Spezia-Marina di Carrara), sentite le commissioni di camera e senato. Possibile che in commissione i nomi già concordati possano essere bloccati? Tutto può essere, specialmente quando il voto è segreto.

Su La Spezia, per esempio, la partita tra Mario Sommariva e Francesco Di Sarcina si è giocata sul filo di lana, con una disputa interna al centrosinistra: il candidato uscito vincitore, a sentire il vociare di ‘palazzo’, sarebbe stato il preferito da Andrea Orlando, spezzino e vice segretario del Partito Democratico. Sommariva, del resto, non hai mai fatto mistero di sentirsi un uomo d’area (LEGGI QUI) sebbene non abbia confermato aderenze politiche in questa specifica vicenda. Di Sarcina, invece, sarebbe stato il cavallo su cui puntava Raffaella Paita, anch’ella spezzina, esponente di Italia Viva e attuale presidente proprio della commissione trasporti della Camera. Paita può avere interesse a sparigliare le carte? A credere alle parole ufficiali di benvenuto e buon lavoro a Sommariva, sembrerebbe di no: eppure in politica nulla può essere dato per scontato.

Anche su Paolo Emilio Signorini, alla presidenza dei porti di Genova e Savona, negli ultimi mesi si era addensata qualche nube, poi dissolta dal gioco d’incastri messo in atto da Mit e Regioni: qualcuno potrebbe avere interesse a rendere la rielezione più difficile? Anche in questo caso ci sono diverse ipotesi che si annidano, però, nel centrodestra. Forza Italia, per esempio, potrebbe avere voglia di fare lo sgambetto a Toti, avversario che sui temi locali è stato giudicato “prepotente e irrispettoso”: nella commissione trasporti della Camera è ben rappresentata (ha anche la vicepresidenza, affidata all’azzurra Deborah Bergamini) e potrebbe costituire un problema.