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Il governatore ligure in replica alla polemica sollevata da Lunardon
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"Ma davvero il consigliere Lunardon sta sostenendo seriamente che con gli amministratori che il suo partito ha propinato alla Liguria e a questa città, Genova avrebbe avuto ugualmente tutte le risposte che sono state date in questi mesi? Se non facesse tristezza, sarebbe un momento di rara ilarità. Spero che il consigliere Lunardon abbia il buon gusto di scusarsi con tutti coloro che hanno lavorato alla demolizione per la sua assurda e surreale polemica". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti interviene senza giri di parole in merito alla polemica, sollevata dal consigliere regionale Dem, a seguito della cena di fine lavori organizzata dalle imprese demolitrici di Ponte Morandi.

"Con il sindaco Bucci, invitati dalle aziende che hanno eseguito la demolizione del ponte in modo tanto straordinario da essere elogiate in tutto il mondo, siamo andati a una cena da loro offerta per ringraziare tutti i collaboratori e le persone che hanno partecipato a quel delicato momento per il buon lavoro svolto. Un lavoro portato a termine senza polveri, rischi e inquinamenti a cui Lunardon dovrebbe vergognarsi di fare riferimento, in aperto contrasto con la verità dei fatti, come lui sa bene", ha proseguito il governatore.

Lunardon quindi "dovrebbe vergognarsi anche di alludere a una contrapposizione che non esiste, strumentalizzando il dolore di chi ha perso un proprio caro o di chi ha dovuto affrontare tante difficoltà: riconoscere il valore straordinario dell'intervento compiuto dalle imprese demolitrici non costituisce in alcun modo una mancanza di rispetto nei confronti dei familiari delle vittime e non toglie nulla alla vicinanza nei loro confronti che Regione e Comune hanno sempre dimostrato". ha rincarato Toti.

"Credo che un tale Pd, del tutto incapace di riconoscere il valore delle imprese italiane, la capacità di realizzare progetto complessi e il rispetto (consentitemi di dire a loro sconosciuto) degli impegni presi, sia francamente indegno di rappresentare i cittadini di Genova che, d'altra parte lo hanno capito tempo fa", ha concluso il presidente della Regione.