"L'arroganza profonda da parte di chi ha gestito il ponte Morandi e non ha mai chiesto scusa, che ha detto di essere stato trattato come una cameriera. Autostrade ha millantato manie di persecuzione per non avere potuto costruire il ponte. Per fortuna questa ultima assurda richiesta di ricostruire è stata stracciata dalla corte costituzionale". Dal presidente del Comitato ricordo vittime ponte Morandi Egle Possetti arriva nel giorno del secondo anniversario della tragedia che il 14 agosto 2018 ha spezzato 43 vite con il crollo del viadotto sul Pocevera. Un attacco che punta il dito su Autostrade per l'Italia e sulla sua gestione delle infrastrutture.
"Questo è un nuovo inizio ma non basta: abbiamo bisogno che anche agli occhi di tutto il mondo ci possa essere un nuovo risveglio e abbiamo bisogno di giustizia, chi ha sbagliato deve pagare. Senza memoria si commetteranno ancora gli errori del passato e questa giornata deve servire a fermare l’oblio che cala quando si commettono gravi errori" prosegue la portavoce dei familiari delle vittime. Due anni dopo Genova ha voluto ricordare e rendere omaggio alle 43 vittime con una giornata interamente dedicata. Una giornata per non dimenticare quanto accaduto quella vigilia di ferragosto (GUARDA QUI).
E mentre il percorso giudiziario va avanti con le indagini della procura guidate dal procuratore capo di Genova Francesco Cozzi Possetti e i familiari delle 43 vittime aspettano che i responsabili di quella tragedia vengano individuati e subiscano le pene previste dallo Stato Italiana: "La giustizia è determinante ed è un deterrente per nuove tragedie. Vogliamo delle autostrade sicure, efficienti, e nel nostro piccolo continueremo a vigilare affinché la nostra disperazione possa essere trasformata in un nuovo pezzo di rinascita” ha proseguito Possetti.
"Questa radura della memoria è il primo embrione del futuro memoriale che dovrà essere completato e che sarà necessario affinché questa tragedia vergognosa possa restare incisa per sempre. Non ci stancheremo mai di dire rispetto, memoria e giustizia, perché pensiamo siano l'unica speranza per il futuro. Questa giornata ha un significato profondo e segue di pochi giorni l'inaugurazione del nuovo ponte. Una rinascita per la città ma solo un piccolo passo dalla voragine che ci ha colpito come nazione. Non è sufficiente l'orgoglio per la ricostruzione, abbiamo necessità che ci possa essere un reale risveglio, dovremo avere giustizia, accantonare la timidezza e andare avanti a testa alta pretendendo quanto ci spetta di diritto come cittadini".
Poi ancora un attacco verso Autostrade: "Sappiamo che ci sono stati utili ingiustamente accantonati, nel nostro piccolo proveremo a vigilare insieme ai cittadini che avranno la forza e il coraggio di farlo perché la nostra disperazione possa essere trasformata in un altro pezzo di rinascita. Non possiamo continuare a farci umiliare. E' necessario che il nostro Paese al completo possa ripartire dal baratro nel quale è stato fatto precipitare con la nostra credibilità. Dovremo essere in grado di mettere all'angolo un sistema marcio che ha permesso la caduta di un crollo in Italia nel 2018. Auspichiamo riforme importanti, non è accettabile che i processi possano durare decenni e le parti lese aspettino, oltre al dolore profondo, una giustizia che forse non arriverà mai. In questi due anni, in mezzo alla melma che ci ha gettato a terra, abbiamo conosciuto persone meravigliose che lavorano ogni giorno con forza e determinazione. Le vere risorse agiscano in silenzio. Mi permetto in conclusione di citare un autore americano: c'è qualcosa di sacro nelle lacrime, non sono un segno di debolezza ma di potere, sono messaggere di dolore travolgente e amore indescrivibile".
cronaca
Ponte Morandi, Possetti: "Da Autostrade arroganza senza mai chiedere scusa"
Oggi il ricordo delle 43 vittime
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