cronaca

la capogruppo in Regione cita la convenzione stipulata con lo Stato
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"Non c'è alcuna traccia del diritto di Autostrade a ricostruire un intero viadotto crollato nelle circostanze che tutti ricordano". È quanto sostiene la capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale della Liguria, Alice Salvatore, citando la convenzione stipulata nel 2007 tra Autostrade per l'Italia e lo Stato. "In questo documento di facile lettura, per sua brevità, c'è scritto, nero su bianco, che è dovere di Autostrade mantenere la funzionalità dell'infrastruttura autostradale, che è cosa esattamente opposta all'affermazione di un diritto monopolistico alla sua ricostruzione", attacca la portavoce pentastellata.

Salvatore critica duramente la decisione del Tar della Liguria di rimettere alla Corte costituzionale la decisione sul ricorso di Autostrade contro l'estromissione dalle procedure di demolizione e ricostruzione del Ponte Morandi e contro la nomina di un commissario straordinario, nella figura del sindaco di Genova, Marco Bucci. "Ipotizziamo per un attimo che la Corte Costituzionale si pronunci in poche settimane e dichiari illegittima la nomina del commissario. Il risultato sarebbe il blocco immediato dei lavori. Si tratterebbe di un risultato catastrofico agli occhi del mondo, sarebbe una tragedia per l'Italia e per Genova. Sarebbe, infine, un'offesa a 43 vittime cui non è concessa la possibilita' di scrivere ai giornali per dichiararsi anch'esse vittime come ha fatto il signor Benetton", prosegue Salvatore.

La pentastellata, inoltre, si chiede se "i giudici
amministrativi siano informati dell'interruzione del rapporto fra Autostrade e Spea (società che fino a poco fa controllava, si fa per dire, lo stato di salute dei nostri ponti) e se siano informati di tutte le situazioni di grave pericolo che stanno emergendo di giorno in giorno. Impressiona la visione unilaterale che si coglie in ogni singola riga e che sembrerebbe esprimere una scelta di campo in cui non c'è spazio per la considerazione di alcun altro interesse che non sia quello della concessionaria".

Concessionaria che, aggiunge la grillina, "invoca il suo assoluto diritto alla ricostruzione del Ponte Morandi. Un diritto a tal punto protetto che neppure il Parlamento italiano avrebbe dovuto permettersi di legiferare e tanto meno nominare un commissario straordinario per la ricostruzione. Questa è l'impronta dell'azione giudiziaria della società che è stata condivisa dal Tar della Liguria, secondo cui esiste il dubbio della legittimità costituzionale del Decreto Genova".