cronaca

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Dopo oltre sei mesi di battaglie, 12 assemblee, innumerevoli incontri con istituzioni, politici e media, tre rientri nelle case e uno in programma a marzo, il comitato degli sfollati di ponte Morandi va verso la conclusione della propria esperienza. "Non per scomparire - dice il presidente Franco Ravera - ma per continuare a esistere come associazione". Forse già sabato mattina al teatro Albatros di Rivarolo, durante quella che potrebbe essere l'ultima assemblea, con lo scioglimento del comitato, le dimissioni del presidente Ravera e la nascita del nuovo soggetto che si chiamerà "Quelli del ponte Morandi".



L'associazione sarà retta da un direttivo a rinnovo annuale (a dicembre ci saranno le prime elezioni) e avrà il duplice obiettivo di mantenere viva la memoria di quanto accaduto il 14 agosto e di restare come punto di riferimento per una comunità che da via Porro si è sparsa su tutto il territorio comunale e oltre. Ad annunciare la trasformazione, nel foyer del teatro della Corte di Genova, con Ravera c'erano anche Ennio Guerci e Giusy Moretti, portavoce del comitato, ed altri sempre presenti al gazebo di via Fillak che, da agosto a oggi, è diventato un presidio. "Un'agorà" precisa Ravera. Tra le prime azioni della futura nuova associazione l'organizzazione di una mostra fotografica. "Stiamo raccogliendo un archivio di tutto ciò che ha riguardato il ponte - dice Giusy Moretti - dagli anni della sua costruzione al periodo dopo il crollo, concentrandosi su quello che è il vissuto delle persone". La mostra potrebbe essere pronta per l'anniversario del crollo, il prossimo 14 agosto, e ospitata dal chiostro di San Bartolomeo della Certosa. "L'associazione è la naturale evoluzione del comitato - aggiunge Guerci - ma senza dimenticare che, chiusa l'emergenza abitativa ed economica, restano i problemi di natura personale, ci sentiamo dei sopravvissuti".