cronaca

Dopo la notizia del ritardo di tre mesi nell'esame delle perizie
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"Non siamo preoccupati della lunghezza del processo, siamo preoccupati della prescrizione. In molti casi simili ai nostri questi processi hanno avuto esiti poco positivi nel senso che la prescrizione ha lavato via le eventuali colpe". Egle Possetti, presidente dell'associazione familiari vittime ponte Morandi nella tragedia del 14 agosto 2018 ha perso quattro cari, la sorella, il marito della sorella e due nipoti. "Per quanto riguarda il processo in questa fase è fondamentale avere degli elementi certi e verificati. Il ritardo di tre mesi nell'esame delle perizie non è grave se porterà ad esiti positivi" - spiega ancora Possetti.


Le inchieste collaterali nate dopo la tragedia del Morandi
stanno portando a galla una situazione critica per quanto riguarda le manutenzioni delle infrastrutture. Ultimo è il caso delle barriere fonoassorbenti. "Ogni volta che escono notizie di questo tipo per noi sono delle coltellate - spiega Possetti -, ma pensiamo che l'unico dato positivo è che stanno emergendo situazione che senza il crollo del 14 agosto non sarebbero emerse. La memoria è fondamentale, bisogna fare in modo che queste 43 vittime innocenti non siano avvenute invano. Se emergono cosi tante situazioni anomale è l'unica cosa positiva da questa tragedia ma va incanalata in modo corretto per far sì che queste cose non accadano più. Altrimenti tutto verrà sprecato" conclude Possetti.