cronaca

"Arrabbiati, delusi e molto preoccupati perché purtroppo sappiamo quanti interessi siano in gioco"
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Il Comitato ricordo parenti delle vittime ponte Morandi torna sul tema della revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia da parte del Governo. "Sul rinnovo della concessione (autostradale ndr), noi ovviamente non conosciamo nel dettaglio tutti gli elementi che entrano in gioco, immaginiamo che non sia semplice, ci permettiamo però di mettere in campo anche la nostra voce, puntualizziamo solo alcune questioni a nostro giudizio molto importanti - si legge nel messaggio reso pubblico -. Pensiamo a quanti risparmi sono stati fatti in questi anni sulle manutenzioni di queste infrastrutture ed ai conseguenti utili portati alle stelle, non crediamo che i soldi messi ora sul piatto possano compensare tutto questo ha portato ad un risultato spaventoso con la morte di 43 persone e, da questo punto di vista molti altri cittadini sono stati fortunati, perché avrebbero potuto transitare su quel ponte".

Nelle ore in cui veniva portato in quota anche l'ultimo impalcato del nuovo ponte Atlantia ha presentato sul tavolo al Governo un piano da complessivi 2,9 miliardi, accantonando nel bilancio della controllata Autostrade per l'Italia 1,5 miliardi da destinare a riduzioni tariffarie e investimenti. Nel dettaglio "Atlantia ha previsto un accantonamento di 1,5 miliardi di euro di Autostrade per l'Italia a fronte della disponibilità offerta al governo a farsi carico di nuovi impegni economici per sconti tariffari e contributi allo sviluppo infrastrutturale del Paese, realizzabili qualora venisse raggiunta una soluzione concordata e definitiva della procedura di contestazione avanzata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti".


Ma i parenti delle vittime della tragedia del 14 agosto 2018 rispondono sul tema e chiedono che quanto avvenuto quasi due anni fa non venga dimenticato: "Adesso sono messe in campo delle risorse economiche ingenti per cercare di mantenere lo status quo. Ma siamo certi che tutto questo possa compensare la mancanza di fiducia che i cittadini hanno ormai in questo concessionario? Siamo certi che quelle 43 vite e le nostre vite private di così tanto meritino solo questo? Certo si deve ripartire da qualche parte. Indietro non si può tornare purtroppo, ma cosa farà lo stato con i suoi organismi per verificare che questo non accada più? Non basta firmare un contratto, dobbiamo con determinazione verificarne l’applicazione, Sempre!" prosegue la nota firmata dal presidente del Comitato Egle Possetti.

Il comunicato dei parenti delle vittime torna indietro nel tempo, riavvolgendo la storia che lega il concessionario al Governo che diede in affidamento la gestione alla famiglia Benetton: "Dobbiamo anche interrogarci su chi, come e perché era stato firmato tempo addietro un contratto come quello vigente, di questo vorremmo anche sentire parlare, non si può con un colpo di spugna cancellare tutto quanto è stato fatto molto male precedentemente, qualcuno avrà delle responsabilità o no? Noi non decidiamo direttamente, cerchiamo di avere fiducia, speriamo che questa sia ben riposta ma permetteteci di essere arrabbiati, delusi e molto preoccupati perché purtroppo sappiamo quanti interessi siano in gioco, speriamo che possano prevalere da ora in poi gli interessi collettivi".


E poi ancora una presa di posizione dura nei confronti di Atlantia che per far fronte alle perdite causate dall'emergenza Coronavirus spiega di stare valutando la richiesta a Sace nell’ambito delle iniziative per garantirsi liquidità dopo il crollo del traffico. Autostrade deve far fronte a rimborsi di debiti per 2,2 miliardi entro il 2022, tra cui 750 milioni di obbligazioni garantite da Atlantia che scadono a febbraio 2021"Siamo perplessi ma non stupiti che vengano richiesti anche da Autostrade per l'Italia (notizie su organi di stampa) i prestiti garantiti dallo stato - scrivono i parenti delle vittime -.Su questo permettiamo solo di lasciarvi un sorriso. Valutate voi, è anche un privilegio vederci sorridere, perché di sorrisi purtroppo ne facciamo ben pochi ultimamente. Ricordiamo anche che queste vittime dovranno avere dignità, dovranno rientrare nel novero delle vittime di stragi (come da nostra richiesta ufficiale) perché il peso della loro morte continui a schiacciare le responsabilità di coloro che le hanno provocate" concludono i parenti delle 43 vittime del 14 agosto 2018.