economia

Polemiche sullo stato del viadotto sulla A10
1 minuto e 49 secondi di lettura
Per molti è “il ponte di Brooklyn” genovese, ponte Morandi sulla A10 detto anche viadotto Polcevera. Che fa ombra, qualcuno ne farebbe a meno sicuramente, a tante case sottostanti e che a qualcuno fa anche paura. Da anni ogni tanto torna d’attualità la sua vetustà, il timore che cada a pezzi, in senso figurato. Ma neanche troppo.

L’ultima discussione alla nostra trasmissione “Macaia”, dove l’ex assessore Bagnara ricorda quando, per motivi di stabilità, mancata, vennero aggiunti gli stralli, i tiranti, le parti più scenografiche che gli conferiscono quell’aria vagamente americana. E che servivano per tenerlo in piedi, potenziarne la stabilità. Che ci siano problemi lo ammette lo stesso Comune.

Il vice sindaco Stefano Bernini spiega che “indubbiamente è un ponte pensato e realizzato negli anni sessanta e quindi ha due sole corsie, non ha la corsia di emergenza, se uno buca una gomma blocca la città ed essendo stato usato il cemento in trazione anziché in compressione, cioè come se fosse acciaio, è stato poi necessario rinforzarlo con cavi di acciaio. Ora sono in corso lavori di manutenzione straordinaria che modificano anche il sistema futuro della manutenzione del ponte per cui il carrello che lo affianca verrà cambiato da Autostrade, per renderla più agevole e farlo resistere agli agenti esogeni come il salino del mare che lo danneggia più dell’aria di pianura”.

Di parere opposto Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di Commercio di Genova che dice: “Ha delle grandi criticità, bisogno di manutenzioni notevoli e tempi che impongono chiusure del ponte per manutenzioni creando criticità per il territorio. I problemi infrastrutturali soffocano la nostra Regione. Ho letto le dichiarazioni del senatore Maurizio Rossi su quello bisogna riuscire a fare: servono progetti di medio e lungo periodo come gronda e terzo valico e dall’altro lato vedere quali sono gli interventi da fare subito con investimenti ragionevoli ma in un tempo veloce. Dobbiamo raggiungere Milano e Torino in tempi più rapidi. Certo la gronda può essere una alternativa credibile al ponte Morandi”.