cronaca

Il sindaco di Diano Marina senza freni sulle problematiche che vive tutta la zona
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"Siamo incazzatissimi, è arrivata l'ora di finirla, non inizio la stagione con queste autostrade, con il problema dell'acqua e la conseguente crisi idrica nel golfo Dianese, qualcuno deve darsi da fare. Quest'anno non gira così. Non voglio più sopportare le manchevolezze degli altri. Vorrei sobillare i miei colleghi sindaci" per portare l'attenzione sulla situazione. E' un fiume in piena Giacomo Chiappori, sindaco di Diano Marina, cittadina del Ponente ligure che fa del turismo la sua principale fonte economica.

Nonostante l'inverno, in Riviera si guarda già alla bella stagione che arriverà, anche se c'è da dirlo, l'inverno in corso è quanto mai mite. Infrastrutture, promozione turistica e anche l'urgenza di comunicare un senso di normalità a chi viene da fuori e guarda al mare della Liguria come un sogno dove poter trascorrere ore in relax. La realtà invece spesso è un'altra con i viaggiatori che devono fare ogni fine settimana i conti con i cantieri delle autostrade, le difficoltà di viabilità, e altre problematiche che rischiano di penalizzare oltremodo gli operatori turistici del ponente Ligure.

"La tragedia di ponte Morandi ha scoperto gli altri problemi che abbiamo in questa regione. Ci sono cantieri dove non c'è nessuno - attacca ancora Chiappori a muso duro - . Ci sono problemi che vengono dalla notte dei tempi. I concessionari delle autostrade hanno sempre guadagnato e speso poco per le manutenzioni. Mi farebbe piacere sapere quanto incassano le autostrade e quanto dedicano di quelle cifre alle manutenzioni ordinarie". Ma il sindaco di Diano Marina punta il dito dritto anche verso quelle istituzioni che non hanno sollevato il problema tempo addietro. Ora risolvere con uno schiocco di dita tutte le problematiche emerse sembra davvero un'utopia.

"Gli organi sovraordinati rispetto al Comune devono darsi da fare. Mi pare incredibile: ci siamo accorti solo oggi che il sistema non funzionava? - dice con fare retorico Chiappori -. Ora siamo a un punto dove è evidente che non si può fare tutto oggi, tutto di un colpo. Però bisogna cominciare. Ora ci vorrebbero i miliardi per mettere tutto a posto, ma io dico, almeno inziamo a spendere i milioni, iniziamo a finire le opere che abbiamo avviato. Io di fare tavoli mi sono rotto" spiega deciso Chiappori che focalizza bene il problema.

La lista delle opere infrastrutturali, soprattutto nel Ponente ligure, iniziate e mai finite è lunga: dai lavori per la strade del colle di Tenda, alla statale 28 col di Nava, passando per il raddoppio ferroviario con la tratta Finale Ligure-Andora che aspetta da tempo il completamenteo, e ancora l'Aurelia Bis, solo per citare le principali. Chiappori lo dice chiaro e tondo, serve cambiare registro, serve cambiare il modo di operare, il rischio altrimenti per gli operatori del settore di veder sparire di colpo turisti e villeggianti, diventa sempre più alto. "Quando succederà che qui non verrà più nessuno, poi voglio vedere..." conclude Chiappori. Il messaggio è palese, l'urgenza di intervenire anche.