salute e medicina

Opposizione da parte del gruppo consiliare Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria
3 minuti e 13 secondi di lettura
Ferma opposizione da parte del gruppo consiliare Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria al piano Sociosanitario 2017/2019 varato dalla giunta Toti.

Un progetto sanitario in continuità con la precedente stagione politica, contraddistinto dal mancato rafforzamento del servizio pubblico a beneficio degli operatori privati, da una costante erosione e depauperamento dei servizi al cittadino e da un risparmio per le casse regionali soltanto illusorio.

"Un piano triennale molto deludente: così i liguri devono sottostare a logiche di mercato, piuttosto che di salute pubblica – denuncia il capogruppo Gianni Pastorino -. Al netto delle questioni di principio e delle suggestioni richiamate, il progetto della giunta Toti non è supportato da alcun criterio economico-finanziario chiaro e calcolabile. Un piano senza quantificazione di risorse, senza numeri se non quelli che misurano la fuga di pazienti verso altre regioni. Come sperare che il buon padre di famiglia attenga ai propri doveri senza sapere quanto possa spendere".
"Al di là della demagogia, il piano non prevede alcun processo di vera riorganizzazione territoriale: si ragiona ancora in termini ospedalieri, mentre poco o nulla è dedicato alle cure domiciliari. Questo nella regione più vecchia d’Europa e con il più alto numero di cronici in Italia – incalza Pastorino -. Un piano che non contempla una previsione epidemiologica, e che quindi continua a promuovere un sistema ingessato sui servizi esistenti, non diversificandoli rispetto ai bisogni puntuali del territorio. E infine: manca una visione, suffragata da investimenti concreti, sulla rete delle emergenze e dell’urgenza per quando riguarda cardiologia, traumi e ictus».
Sulla stessa linea il consigliere Francesco Battistini.
"Giudizio profondamente negativo: questo piano è una bussola che non punta da nessuna parte. Manca una fotografia dei servizi sociosanitari attualmente erogati sui territori, anche in relazione al quadro epidemiologico ligure. – dichiara Battistini -. Oggi abbiano avuto la conferma che il lavoro svolto con il “libro bianco” è stato solo una perdita di tempo e che poco o nulla è servito nella redazione di questo nuovo piano, che di strategico ha ben poco".
"Il testo fa spesso riferimento ai risparmi e alla razionalizzazione della spesa, ma l’unico punto su cui interviene è il costo del personale operativo. Un pessimo segnale, visto che ASL e ospedali sono in profondo deficit di personale, ben al di sotto di una media nazionale comunque già fra le ultime in Europa – puntualizza Battistini -. Altro che “risparmio intelligente”: se si taglia ancora sul personale, a farne le spese, oltre ai lavoratori, saranno i pazienti con liste d’attesa interminabili, come oggi, e scarsa assistenza. Non si può continuare a spremere il comparto operativo; al contrario, si investa di più e meglio in risorse umane".
"A tutto questo si aggiunge la mancanza di discussione, di cui oggi siamo nuovamente testimoni, in cui spessissimo la maggioranza non ritiene neanche di giustificare i suoi pareri negativi agli emendamenti. La conseguente votazione ha tratti paradossali: la giunta, sorda a qualsiasi ipotesi di dialogo, boccia indiscriminatamente qualunque proposta correttiva che arrivi dalla minoranza; anche le indicazioni più costruttive e di buon senso – evidenziano Pastorino e Battistini -. Sono stati bocciati emendamenti che avevano avuto esito positivo in atti consiliari durante l’anno; ed è stato addirittura respinto un emendamento collegato a una mozione approvata a larga maggioranza sul diritto all’interruzione di gravidanza, secondo quanto previsto dalla legge 194/78".
"Anche per quanto riguarda la trasparenza sulle nomine dirigenziali, visti i dubbi sui requisiti del direttore sanitario di ASL5, si è andati incontro a una bocciatura – concludono Pastorino e Battistini -. Nessuna discussione di merito e nessuna motivazione: solo un pollice verso per teleguidare questa maggioranza, più impegnata a soddisfare gli appetiti particolari piuttosto che guardare ai bisogni collettivi dei liguri".