salute e medicina

Il farmaco per uso compassionevole
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La denuncia fatta ieri sera dal professor Matteo Bassetti, infettivologo del Policlinico San Martino, al termine della conferenza stampa sul virus in Liguria è precisa e gravissima. Bassetti che è uno scienziato serio oltre che di altissimo livello internazionale e sa come vanno le cose nel mondo dei farmaci, ha informato che nonostante ripetute sollecitazioni, la Liguria non avrà la terapia con il Remdesivir, farmaco che sta dando soddisfacenti risultati.

Niente da fare perché, udite udite, l’Aifa (l’agenzia italiana del farmaco) e l’azienda americana che lo produce, hanno deciso di autorizzare il programma di “uso compassionevole” dell’antivirale nei pazienti con polmonite da Covid solo in dieci centri italiani, tagliando fuori la Liguria e il San Martino. Dove, tra l’altro, il professor Bassetti aveva ottenuto con l’utilizzo di questo medicinale due ottimi risultati. Uso compassionevole vuol dire possibilità di usare medicinali o terapie non ancora completamente sperimentate in casi ben definiti.

Bassetti contro Agenzia del farmaco:"Liguria esclusa da 10 centri Remdesivir" - CLICCA QUI


Il primo guarito con Remdesivir a Genova
lo scorso 7 marzo era un paziente di 79 anni, tornato sano in Lombardia. L’infettivologo genovese ha annunciato di avere scritto una nota all’assessore alla Sanità, Viale segnalando questa inspiegabile scelta. Inspiegabile aggiungiamo noi anche perché la Liguria in quanto a decessi non è che sia ben messa. Ieri ancora 33 morti. Quindi non si capisce che cosa abbia convinto chi deve decidere, che la nostra regione che è tra quelle che ha avuto più contagiati e più vittime, debba essere esclusa da questa sperimentazione.

Toccherà alla politica dare una risposta
. All’assessore certamente, ma soprattutto al pacato ministro della Salute, Speranza che a questo punto deve dare qualche spiegazione non solo allo scienziato genovese, ma ai cittadini della nostra regione. E ci farebbe piacere che alzassero la voce anche i solerti consiglieri regionali di opposizione (magari compagni di partito del ministro) che, inspiegabilmente, sono su questo argomento silenti come le mosche. Se ci siete battete un colpo! Svegliatevi piuttosto che ricoprirci quotidianamente di tweet e whatsapp.