politica

L'invettiva
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L'unica decisione significativa presa a proposito del traffico cittadino dalle ultime amministrazioni di Palazzo Tursi? L'unico atto “coraggioso”, tra virgolette “coraggioso”, assunto a parte la delibera che escluderà dal traffico le moto e le auto euro zero, a furor di benzene, durante le vacanze di Natale?

L'unica decisione, l'unico atto, sono stati quelli di tracciare una pista ciclabile in via XX Settembre, nodo cruciale della circolazione cittadina, una bella pista per salire e scendere a due ruote, assistite o meno, nella strada principale della città. Ci mancava che piazzassero un traguardo del Gran Premio della Montagna, all'altezza dell'incrocio con via Cecchi e poi l'operazione era perfetta, visto lo stuolo di ciclisti ascendenti e discendenti!

Da anni, da decenni, da quando, l'assessore Arcangelo Merella, un nome, una beatutidine, capovolse il traffico di Genova e piazzò le zone blù, tutto è immobile.

Nessuno ha più il coraggio di far nulla, né contro l'inquinamento, che quello è doveroso, né per modernizzare flussi di traffici che cambiano come cambia la città, la sua demografia, il suo parco automobilistico e moticiclistico, il suo assetto urbano, le abitudini, gli usi e i costumi della gente.

Ma cosa aspettano a pedonalizzare, operazione che ogni città moderna ha attuato e continua a attuare, modificando la circolazione, aprendo spazi nuovi, facendo respirare la città?

Cosa aspettano a chiudere del tutto via XX Settembre, a liberare del tutto De Ferrari, via Roma, via XXV Aprile, Fontane Marose, a costruire una grande isola da Brignole a Principe? Ci provò negli anni Ottanta- Novanta un assessore democristiano dal nome gentile, Tullio Mazzolino, ancora poco e lo crocifiggevano.

Hanno il coraggio di buttare milioni e milioni di euro nello studio del tunell sottoportuale e poi non fanno niente, mentre quella sì che sarebbe la soluzione, insieme alla Sopraelevata, guai a chi la tocca, per liberare la città. Ci mettiamo sette anni a costruire la “strada del papa” a Cornigliano, ma poi sbagliamo i collegamenti.

Soffochiamo di benzene e di polveri sottili e loro spazzano via ventimila moto e chissà quante auto con targa vecchia, obbligando la popolazione alla più colossale operazione di arricchimento delle case automobilistiche e motociclistiche e non muovono nulla sulla pelle della città.

Siamo nel terzo millennio, vogliamo circolare come alla fine dell' Ottocento?

Non pedonalizziamo, non costruiamo grandi posteggi, come fa anche la più piccola città di provincia, tiriamo due righe bianche per le biciclette in via XX, che figata!!!!

Ma veramente crediamo, con tutto il rispetto per i coraggiosi ciclisti, che questa sia una città ciclabile? Hanno pedonalizzato via Garibaldi e via Balbi grazie a Cristoforo Colombo, via san Lorenzo e via Lomellini grazie al G8 e al 2004 di Genova, capitale europea della Cultura. Cosa aspettiamo, le Olimpiadi, per far respirare un altro pezzo di Genova?