cronaca

Decisive le indagini del Ros
1 minuto e 19 secondi di lettura
Porta ancora una volta a Genova l'indagine dei carabinieri del Ros che su ordine della Procura di Milano ha portato all'arresto con l'accusa di attentato con finalità di terrorismo tre anarco insurrezionalisti.

Secondo l'accusa i tre, Giuseppe Bruna, 49enne, agrigentino trapiantato a Ferrara, Robert Firozpoor, 23enne di origine iraniana, infermiere nel modenese, e Natascia Savio, 35enne, torinese, si sono resi responsabili di aver confezionato e inviato plichi bomba ai magistrati che indagavano sugli anarco-insurrezionalisti e chi gestiva una detenzione a loro dire troppo dura per i compagni in prigione.

Nell’estate 2017 spedirono 3 pacchi esplosivi, fortunatamente intercettati. Gli ordigni, composti da un meccanismo di attivazione a strappo, per le loro potenzialità costruttive potevano ledere anche la vita dei destinatari.

I plichi furono spediti da Genova e qui sono stati raccolti elementi, anche filmati, preziosi per le indagini.Eccone alcuni.

Il dato saliente che ha dato una svolta alle indagini è una scritta a matita sulle buste: «40 centesimi». Questa piccola traccia ha consentito di individuare l’unico negozio di Genova che le deteneva, un bazar cinese del cinese del centro storico, e gli acquirenti, due degli arrestati. Le tre buste sono partite tutte dal centro di smistamento postale di Genova aeroporto.

Nello stesso orario in cui venivano acquistate le buste, in un adiacente internet point di Genova, venivano ricercati in rete gli indirizzi dei destinatari a cui sarebbero stati inviati i pacchi esplosivi. Analoga ricerca veniva effettuata sul sito degli avvocati, da cui venivano scaricati mittenti fittizi. I tre arrestati si ricongiungevano poco dopo venendo immortalati mentre passeggiavano camminando distanti.