cronaca

Ospiti, storie, contributi, per terminare la sera nella trasmissione Liguria 2021
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"Essere donna è così affascinante. E' un'avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai". Con queste parole, la scrittice e giornalista Oriana Fallaci, in un uno dei suoi più famosi romanzi, descrive la bellezza, ma anche la difficoltà del nascere donna.


Oggi, 8 marzo, si festeggia la festa della donna. Una condizione, quella femminile, che resta sempre difficile, oggi più che mai, anche a causa della pandemia. Secondo i dati dell'Istat, il 98% di chi ha perso il lavoro a causa del Coronavirus è donna.

Primocanale vuole
rendere omaggio a tutte le donne con una giornata interamente dedicata a festeggiare la figura femminile: ospiti, storie, contributi, fino a culminare con la trasmissione serale Liguria 2021 dalle ore 21.


La festa della donna era originariamente una giornata di lotta, specialmente nell’ambito delle associazioni femministe: il simbolo delle vessazioni che le donne hanno dovuto subire nel corso dei secoli. Tuttavia nel corso degli anni il vero significato di questa ricorrenza è andato un po’ sfumando, lasciando il posto a una ricorrenza caratterizzata anche da connotati di carattere commerciale.

L' origine della festa è controversa. Secondo alcuni la sua istituzione risale al 1910 nel corso della seconda Conferenza dell’Internazionale socialista di Copenaghen e sarebbe stata della politica e rivoluzionaria polacca Rosa Luxemburg, la proposta di dedicare questo giorno alle donne.

Secondo un’altra ipotesi, fu Clara Zetkin, socialdemocratica tedesca, che propose la Giornata internazionale della donna su “Die Gleichheit”, il giornale di cui era direttrice, e dal 19 marzo 1911 fu ufficializzata a livello internazionale. La data fu scelta perché in quel giorno, durante la rivoluzione del 1848, il re di Prussia aveva promesso, fra l’altro, il voto alle donne, promessa di cui poi però, si dimenticò.

Secondo altri fu la rivoluzione bolscevica a imporre l’8 marzo. Il 23 febbraio 1917 del calendario giuliano (che corrisponde appunto all’8 marzo del calendario gregoriano), le operaie di Pietroburgo manifestarono contro la guerra e la penuria di cibo.

Altre femministe invece, ricollegano la festa della donna a un episodio della storia del movimento operaio degli Stati Uniti. L’8 marzo ricorderebbe infatti la morte di centinaia di operaie nel rogo di una fabbrica di camicie Cotton avvenuto nel 1908 a New York.

La fabbrica in questione però, pare non esistesse. Nel Museum of the City of New York, che si trova nell’Upper East Side, sono ricordati tutti gli incendi che devastarono la città, e della fabbrica “Cotton”, e dell’8 marzo del 1908, non c’è traccia. Invece nel museo è narrato l’incendio della fabbrica “Triangle” del 1911, probabilmente la vera origine della ricorrenza dell’8 Marzo, nella quale morirono 146 lavoratori, in gran parte giovani donne immigrate dall’Europa.

In Italia la Giornata internazionale della donna si tenne per la prima volta nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d’Italia. Anche nel nostro paese (dove dal dopoguerra l’8 marzo acquista nuovo impulso a partire dalla manifestazione indetta dall’Udi nel 1946, che, almeno a quanto scrive la CGIL nel suo sito, sceglie come simbolo la mimosa) a partire dagli anni 50, si afferma la versione delle operaie morte bruciate nel rogo della loro fabbrica nel 1908.

Oggi la condizione femminile è decisamente mutata, sicuramente nei paesi più sviluppati. Nonostante però, negli anni, la ricorrenza abbia subito uno svuotamento progressivo, la carica simbolica dell’8 marzo è più che mai viva, e oggi si ispira soprattutto al raggiungimento della pari dignità con l’uomo, nella vita politica, sociale e familiare, ed è oggi più che mai attuale.