cronaca

Un filo rosso per le vie del centro in ricordo di Clara e tutte le vittime dei femminicidi
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Una catena di donne si è snodata da via Colombo, dove il 16 febbraio è stata uccisa Clara Ceccarelli con cento coltellate dall'ex compagno, e sino in piazza Matteotti, passando da piazza De Ferrari.

E' stato un grande successo la  manifestazione organizzata dal collettivo femminista "Non una di meno" e altre associazioni della galassia femminista per celebrare l'Otto Marzo, la giornata internazionale dei diritti delle donne. In piazza donne di ogni età ma anche uomini, giovani.

Il momento più importante a Matteotti quando la fila di donne unite, saldate l'una all'altra da un filo rosso ha allestito una grande danza Haka, la danza dei maori, al grido "chi tocca una donna le tocca tutte" "l'uomo violento non è malato ma è il figlio sano del matriarcato". Lo chiamano amore, l'assassino ha le chiavi di casa, è il padre, il marito, il compagno".

"Abbiamo inventato questa coreografia,
una danza di lotta e sorellanza – ha raccontato Ariela Iacometti, portavoce del collettivo - ispirate alla haka neozelandese danza di lotta e di autodeterminazione”.

La manifestazione è stata anche l'occasione per rivendicare alcuni diritti, come ha spiegato la Iacometti: “Occorre un reddito di autodeterminazione perché una donna con figli ha difficoltà a uscire da una relazione violenta e serve un salario minimo europeo soprattutto per tutti i lavori in cui siamo molto presenti, quelli di cura, l'insegnamento, le pulizie. Non possiamo essere pagate poco perché i nostri lavori sono essenziali. Vogliamo essere pagati il giusto per il contributo vitale che diamo alla società”.