salute e medicina

Berti Riboli: "Il nostro è un modello vincente contro le fughe"
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Il matrimonio tra Gsl e Regione Liguria si è spezzato prima dei tempi, ma adesso il gruppo privato nato nel 2010 grazie a una sperimentazione gestionale torna a chiedere un’apertura. “Se ci sarà intenzione di bandire un avviso pubblico, noi speriamo di poter partecipare per poter continuare un’esperienza vincente”, spiega il presidente Francesco Berti Riboli, che ha presentato alla stampa la cronistoria dell’azienda.

Sarà l'assemblea dei soci, convocata per lunedì prossimo, a decidere la liquidazione di Gsl.
 La Regione ha deciso di troncare il rapporto con due delibere che non sono andate giù a Gsl “perché le motivazioni non hanno nulla a che vedere col lavoro dei chirurghi e coi pazienti”, osserva Berti Riboli. Eppure le intenzioni erano più che buone: secondo i dati presentati in conferenza il modello ha consentito di arginare buona parte delle fughe verso Piemonte e Lombardia.

“Da fine novembre 2011 fino al 30 aprile 2016 abbiamo trattato oltre 9.500 persone affette da patologie che venivano trattate con protesi o artroscopie, sono malattie piuttosto diffuse in Liguria”, dice Berti Riboli. Anca, ginocchio e spalla gli interventi più frequenti. Un giro virtuoso che, secondo le stime effettuate, ha consentito alla Regione di risparmiare il 15% rispetto alle spese per curare questi pazienti fuori Liguria.

Il tutto grazie a una convenzione sperimentale, attiva prima su Albenga e poi estesa al Ponente e all’intero territorio regionale, che però andrà a esaurirsi a fine luglio 2016. Ora si chiede alla Regione di aprire una nuova procedura pubblica, anche perché l'emergenza si gioca anche sul fronte occupazionale. In Gsl sono 53 i lavoratori che rischiano il posto.