salute e medicina

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La politica ora scopre i medici e gli infermieri. Bravi, bravissimi. A volte, eroici. Li scopre oggi con il coronavirus al collo dopo che per più di un decennio li ha maltrattati considerandoli dei privilegiati. E scopre che i medici scarseggiano come scarseggiano gli infermieri. Scopre, la politica, che gli ospedali sono in cattive condizioni di salute. Scopre che mancano i posti letto, che le “Terapie intensive” sono ridotte al lumicino.

A qualcosa il cornavirus è servito. A far scoprire ai politici tutti, senza distinzioni di partito, che la Sanità pubblica è il punto centrale della vita del nostro Paese. Anche nel nostro Paese che pure ha il merito di poter vantare la migliore e più umana e universalistica sanità del mondo.
Negli Stati Uniti ci sono quasi ventotto milioni di cittadini senza assistenza sanitaria perché non possono pagarsela. Provate a immaginare che cosa accadrebbe nel Paradiso di Trump se dilagasse il virus quando, raccontava ieri un virologo assai noto in tv, un tampone può costare tremila dollari!
La politica italiana di sinistra, destra e anche centro, ha tagliato la sanità per oltre un decennio. L’ha tagliata a più non posso dove poteva, per farsi bella. Tagli indiscriminati uguale risparmi. Il vanto del risparmio sanitario, idiozia della politica degli ultimi decenni, dove i medici sono stati ideologicamente allontanati dalle decisioni e ridotti troppo spesso a gestori di schede burocratiche e l’ organizzazione della salute pubblica è diventata campo d’azione della burocrazia para-politca a volte impreparata.

A volte, per nostra fortuna, preparata. Ora bisogna correre ai ripari . Va ripensata tutta la sanità pubblica come architrave indispensabile della nostra società. Va ripensata anche a Genova e in Liguria, in vista della costruzione di nuovi ospedali. Che cosa ci serve? La domanda deve essere questa: che cosa ci serve? Dove serve? Come e da chi va gestita?
E ai medici va dato un ruolo appropriato. Ci pensi l’Università italiana! Devono tornare a fare i medici, pronti a suggerire le strade da percorrere e gli obbiettivi da raggiungere alla politica intelligente che sa ascoltare e non bada a ipotetiche tessere di partito nelle tasche dei camici bianchi.
La sanità pubblica della Liguria è buona e spesso buonissima. Lo sta dimostrando la virologia che nel nostro territorio può vantare una tradizione di Numeri Uno indiscussi. Basta avere la capacità di rileggere la situazione alla luce di queste nuove prospettive che ci regala la globalizzazione. E decidere di conseguenza.