porti e logistica

L'amministratrice delegata di Rfi fa il punto su progetti e lavori sulla rete ferroviaria in Liguria
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"Abbiamo quasi 13,4 miliardi di investimento previsti su tutti gli assi della Liguria. L'anno cruciale è il 2024" così Vera Fiorani, amministratrice delegata di Rfi ospite di Terrazza Incontra su Primocanale. Quello dipinto è un quadro della situazione che riguarda le infrastrutture ferroviarie della Liguria. Il cerchio rosso nel calendario è segnata alla data del 2024.


I PROGETTI E LE DATE - "Tutti i progetti che abbiamo in corso covergeranno nel 2024 - spiega ancora Fiorani a Primocanale -. Il cuore del nodo verrà attivato in tutto nel 2023, infatti le gallerie a marzo 2023 saranno concluse, poi ci vogliono le tecnologie e arriveremo a marzo 2024. E' bene spiegare che noi eseguiamo un percorso che permetta la messa in esercizio della infrastruttura. Dal 2024 le possibilità di miglioramento di tutta la rete saranno significati, nel nodo di Genova ci sarà un aumento di 80 treni merci al giorno (+49% treni giornalieri). Per quanto riguarda i terni a lunga percorrenza ci sarà un aumento di 20 treni al giorno e più di 60 treni regionali (+43% treni giornalieri).


Tra le opere in programma e che si attende entrino a regime per il 2024 ci sono la velocizzazione della linea Torino-Genova, quella della Milano-Genova, il PRG e ACC di Tortona, il quadruplicamento della linea Tortona –Voghera, il quadruplicamento della Pavia-Milano-Rogoredo e la manutenzione straordinaria, sicurezza e upgrading in Liguria.



COLLEGAMENTI GENOVA-MILANO E GENOVA-ROMA - "La Liguria vive in una condizione di totale isolamento, primariamente a causa del caos autostrade ma è un problema che riguarda il sistema aeroportuale e anche la rete ferroviaria ha dei ritardi sui tempi che ci aspettavamo - spiega Maurizio Rossi, editore di Primocanale - Due temi sono fondamentali, il collegamento Genova-Milano e quello Genova Roma".

"Stiamo studiando di arrivare tramite Piacenza alla linea ad alta velocità che va su Roma, questa relazione renderebbe più efficace il trasferimento e renderebbe più facile la questione di Firenze che vede dei lavori importanti da realizzare per far passare la linea sotto la città - precisa Fiorani -. Date non è facile farle. Per quanto riguarda il collegamento con Piacenza non abbiamo dei miglioramenti eclatanti. Poi c'è il capitolo quadruplicamento con Milano. Ora è in atto la velocizzazione tecnologica, è partita l'opera nella parte più vicina a Milano, sono 18 km già finanziati. L'altro tratto è progettato ma non finanziato. In tutto si parla di opere per un valore complessivo di 900 milioni. All'interno di questo c'è la questione del quadruplicamenmto della Tortona-Voghera che non è finanziata e andrebbero cercati i fondi nel bilancio 20202, si parla dunque  di 3-4 anni per la realizzazione dei lavori" Quindi si andrebbe al 2025 e 2026.

"Poter arrivare a Milano in meno di un'ora è un qualcosa di indispensabile - spiega Marco Bucci, sindaco di Genova -. Ci sono diversi punti che offrono la possibilità di fare le cose in modo nuovo. Il terzo valico va aperto a gennaio del 2024. Per farlo bisogna fare un lavoro in parallelo tra chi costruisce e la burocrazia. Non possiamo pensare di avere nove mesi per sapere se si può passare con il treno o meno, bisogna lavorare in modo diverso. L’obiettivo deve essere giugno 2024 e non dicembre 2024. Pavia-Rogoredo? Mi preoccupa molto perché è lì che il treno si ferma, ho visto che c'è lo stanziamento, il progetto è in corso, questo iter va accelerato perché è quello che ci farà arrivare a meno di un'ora a Milano. Così come pensare di collegarci a Roma via Piacenza può essere la soluzione ma i lavori devono essere priorizzati" conclude Bucci.

L'amministratrice delegata di Rfi Fiorani risponde: "Con il Covid capire cosa è un treno a mercato cambia totalmente, se ieri il treno Roma-Genova non era a mercato la situazione attuale potrebbe trasformarlo in un treno a mercato, tutto va riletto in base a quello che sarà dopo il Covid. Tutti gli investimenti che vogliamo concludere, sappiamo che questi lavori creeranno difficoltà alla collettività durante le fasi di lavoro. Ci sono degli equilibrismi complicatissimi, il più complicato d'Italia. Resta la massima apertura a trovare delle soluzioni".


"La nostra è una regione che ha sofferto tanto dal punto di vista delle infrastrutture - spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti -. Il nostro è un territorio complicato di sé. Tutti i progetti devono essere visti come delle opportunità e non delle difficoltà. Ci sono tutte le condizioni per sfruttare al massimo le occasioni. Ci dà la possibilità di scavalcare territori che sono più avanti di noi, il 2024 è tutto sommato domani. La Liguria in progettazione è più avanti di tante altre regioni e lo dimostrano gli investimenti pilota in atto che sono tantissimi. Il gap infrastrutturale si sta via via colmando e ci sono tante realtà che stanno puntando sulla nostra Liguria. Oggi è importante vigilare sul rispetto dei tempi perché da qui dipende la credibilità di un sistema" conclude il governatore ligure.


Al convegno di Terrazza Colombo ha partecipato anche Edoardo Rixi, deputato della Lega e responsabile delle infrastrutture nazionale del suo partito: "Per velocizzare le opere ferroviarie che permetteranno a Genova di collegarsi con MIlano in tempi più rapidi abbiamo prospettato, per quanto riguarda le opere lombarde, di avere la nomina di un commissario. Per quanto riguarda il tema del Recovery vederemo se ci sarà l'opportunità di sbloccare alcune opere e trvare le somme in modo da anticpare le chiusre dei lavori". 


FERROVIA E PORTI IN LIGURIA - Tra i progetti e le opere che riguardano la Liguria ci sono quelle connesse al sistema portuale. "I porti della Liguria hanno una movimentazione container che copre il 50% di quella nazionale, più del 35% dei treni merci hanno origine dai nostri porti. Questi dati fanno capire perché è importante in Liguria parlare di infrastrutture ferroviarie- spiega Paolo Emilio Signorini, presidente dell'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale. I numeri dicono che dopo la tragedia del Morandi ci siamo ripresi. Genova il punto critico riguarda i tre lavori che riguarderanno Molo Nuovo, parco Rugna e Fuori Muro. Questi lavori avranno una interferenza sulla operatività del porto e dovremmo essere bravi a trovare tra tutte le parti un modo da un lato per non allungare i tempi dei lavori e dall'altro non bloccare l'operatività del porto" precisa Signorini.

Sotto questo punto di vista l'amministratrice di Rfi è realista. "E' evidente che limitare l'operatività diventa poi un qualcosa di complicato da recupere e dovremmo lavorare per minimizzare al massimo i problemi, da qualche parte bisogna cedere, poi capiremo se a cederà sarà la data finale dei lavori o l'operatività del porto, questo è un tema ricorrente che affronteremo".

Da presidente della Camera di Commercio di Genova Luigi Attanasio arriva ancora una volta la richiesta di velocizzare quanto più possibile tutta la parte legata alla burocrazia, una richiesta di attenzione quindi destinata al mondo della politica. "E' per tutto il nostro sistema fondamentale lavorare in parallelo in modo da bruciare i tempi. Se ci sono leggi da approvare e regolamenti che ci permettano di andare più velocemente che questi vengano fatti". Una richiesta accolta sia da Raffella Paita, presidente della Commissione Trasporti alla Camera che da Edoardo Rixi deputato e responsabile nazionale delle infastrutture che hanno sottolinato come tali procedure andranno afffrontate.

Stefano Messina, presidente di Assarmatori parla dei lavori sulla Pontremolese che dovrebbero portare al blocco tra giugno e luglio andando a penalizzare il sistema dei traffici in arrivo e partenza dal porto della Spezia. "Siamo preoccupati perché avremmo da una parte il traffico estivo e dall'altro quello di un incremento dei camion ,ungo le autostrade" spiega Messina. Da Fiorani arriva una risposta tranquillizzante su questo punto. "Lo stop alla Pontremolese si unirebbe al blocco della tratta Bologna-Prato per questo stiamo valutando di evitare la chiusura della Pontremolese" annuncia Fiorani.

Fabrizio Parodi, presidente Interglobo ha invece rimarcato l'importanza di guardare oltre al Nord Italia e permettere una miglior efficienza nei collegamenti tra il sistema portuale ligure e l'Europa: "Serve uno scatto in avanti su questo punto è importantissimo il ruolo della ferrovia, serve accelerare".

D'accordo con Parodi anche Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto che rimarca l'importanza del rispetto dei tempi per aumentare la competitività di tutto il sistema: "Stiamo facendo uno studio dei costi, arrivare con le merci da Genova al centro dell'Europa ci costa circa 35o euro in più a contenitore, ecco questo gap possiamo colmarlo attraverso un sistema ferroviario che ci permetta grazie al Terzo Valico di arrivare in Svizzera. Serve accelerare e fare i lavori perché abbiamo tanto da conquistare in tema di mercato: gli investitori non aspettano altro, chi oggi è intenzionato a investire dieci, domani con un sistema efficiente e i collegamenti sarebbe pronto a investire cento. Fondamentale che questi lavori vengano fatti rispettando i tempi".

Rino Canavese, delegato Savona Autorità portale del Mar Ligure Occidentale: "La sfida della portualità ligure è quella di allargare il mercato. Tra Savona e Genova siamo a 100mila semi rimorchi all'anno, tutti mezzi che finiscono in autostrada. Se fossimo in grado di avere un servizio ferroviario e alcuni punti di smistamento sarebbe un vantaggio enorme perché incrementeremo il lavoro portuale da un lato ed elimineremo dalla strada molti camion".

RADDOPPIO FERROVIARIO DEL PONENTE - Raffaella Paita, presidente della Commissione trasporti della Camera: "Per quanto riguarda il raddoppio ferroviario di Andora sappiamo che è una delle opere più attese per il territorio ligure. E' in una fase progettuale avanzata. Il progetto fu validato. Il costo all'opera era intorno ai 1500 milioni e da allora ci fu un tentativo di accantonare una piccola cifra per dar vita un'ipotesi di lotto costruttivo ma era insufficiente. Questo avvenne quando il ministro era Lupi, poi non ci fu più nulla. Ora cosa serve? C'è un problema di ulteriore affinamento progettuale che deve essere completata. Noi siamo riusciti a inserire l'opera insieme alla Pontremolese e alla diga di Genova dentro il decreto semplificazione in nodo da seguire il modello Genova e che queste opere avessero delle priorità su altre opere. La procedura si è completata ieri attraverso la nomina dei vari commissari e il commissario per il raddoppio ferroviario del Ponente è l'ingegner Macello. Ora abbiamo una procedura semplificata e siamo certi che avrà un seguito, dobbiamo lavorare affinché ci sia un finanziamento in tempi rapidi. A questo punto direi che i lotti costruttivi sono l'unico modo per andare avanti con l'opera rendendola irreversibile. Procedura quest'ultima più facile rispetto a quella di un inserimento al Recovery" ha concluso Paita.