cronaca

Coinvolto anche un referente di Forza Nuova nel ponente ligure
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Le questure di Genova e Imperia hanno effettuato quattro perquisizioni domiciliari - tre a Genova e una a Imperia - a carico di altrettante persone coinvolte nel tentativo di costituire un movimento d'ispirazione filonazista, xenofoba e antisemita denominato Partito Nazionalsocialista Italiano dei Lavoratori. Le perquisizioni sono state effettuate nell'ambito delle indagini della Digos di Enna e del Servizio Antiterrorismo Interno. Secondo quanto appreso, l'antiterrorismo avrebbe trovato e sequestrato armi finte e materiale ideologico. Sequestrati anche pc e telefoni cellulari.

Tutto è partito da un'inchiesta avviata da circa due anni
dalla Digos di Enna, coadiuvata dagli omologhi uffici di Siracusa, Milano, Monza Brianza, Bergamo, Cremona, Genova, Imperia, Livorno, Messina, Torino, Cuneo, Padova, Verona, Vicenza e Nuoro, ha dato esecuzione a 19 decreti di perquisizione domiciliare emessi dalla Procura distrettuale di Caltanissetta d'intesa con la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo nei confronti di altrettanti estremisti di destra indagati per costituzione e partecipazione ad associazione eversiva ed istigazione a delinquere.

L'operazione, denominata "Ombre nere", ha preso origine dal monitoraggio di militanti di estrema destra locali, e ha consentito di far emergere l'esistenza di una rete di soggetti, residenti in diverse localita', accomunati, secondo chi ha condotto le indagini, da "fanatismo ideologico e intenzionati a costituire un movimento d'ispirazione apertamente filonazista, xenofoba e antisemita denominato 'Partito nazionalsocialista italiano dei lavoratori'".

Dalle indagini svolte dalla polizia di Stato
, è emerso che gli accusati, alcuni dei quali avrebbero in più occasioni fatto riferimento a una disponibilità di armi ed esplosivi, oltre ad aver definito la struttura interna e territoriale del movimento, creato il simbolo e redatto il programma, avrebbero condotto attività di reclutamento e proselitismo pubblicando contenuti del medesimo tenore sui propri account social.

E' stata anche creata per lo scopo una chat chiusa denominata "Militia", finalizzata all'addestramento dei militanti. Significativo al riguardo il coinvolgimento - in qualità di addestratore - di un pluripregiudicato calabrese, ex "legionario" nonché esponente di spicco della 'ndrangheta, con un passato da collaboratore di giustizia e già referente di Forza Nuova per il ponente ligure.

Spicca il tentativo del gruppo di accreditarsi in diversi circuiti internazionali avviando contatti con organizzazioni di rilievo come "Aryan Withe Machine - C18" - espressione del circuito neonazista Blood & Honour inglese - e il partito d'estrema destra lusitano "Nova Ordem Social". Tale percorso ha trovato concreta realizzazione in occasione della "Conferenza Nazionalista" svoltasi lo scorso 10 agosto a Lisbona con l'obiettivo di creare un'alleanza transnazionale tra i movimenti d'ispirazione "nazionalsocialista" di Portogallo, Italia Francia e Spagna: nella circostanza, un'indagata è intervenuta in qualità di relatrice, distinguendosi per l'accesa retorica antisemita del proprio intervento.

Ai vertici del gruppo che voleva ricostituire il Partito nazista c'era anche una donna, una 50enne impiegata e incensurata, che faceva parte del direttivo nazionale dell'autonominato 'Partito Nazionalsocialista Italiano dei lavoratori'. La donna si faceva chiamare 'Sergente maggiore di Hitler' e aveva il compito di reclutamento e diffusione di ideologie xenofobe. La Digos di Padova ha proceduto ad una perquisizione nei confronti della donna.

Sono Alessandro Piga, 65 anni, Claudio Testa, 58 anni e Olga Giorgi, 66 anni, i genovesi indagati per costituzione e partecipazione ad associazione eversiva e istigazione a delinquere le cui abitazioni vengono tuttora perquisite dalla Digos nell'ambito dell'operazione 'Ombre Nere', diretta dalla Procura distrettuale di Caltanissetta volta a sgominare la creazione di un partito nazista con ramificazioni in diverse città d'Italia.

A Ventimiglia è stato perquisito il calabrese Leone Nucera. A casa degli indagati genovesi, che non hanno precedenti penali, la Digos ha trovato parecchio materiale propagandistico di stampo soprattutto fascista: volantini, croci celtiche, calendari, busti di Mussolini, ma anche coltelli e armi finte. Agli indagati sono stati sequestrati pc e telefoni cellulari. Secondo quanto appreso gli indagati genovesi non avrebbero avuto legami con le organizzazioni di estrema destra cittadina, al contrario di Leone Nucera, calabrese residente a Ventimiglia (Imperia), indagato in questa operazione, che circa due anni fa e' stato vicecoordinatore di Forza Nuova per la provincia di Imperia.