cronaca

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I due progetti per il nuovo ponte sul Polcevera sono tutti e due molto belli e diversi. Due archistar hanno voluto esserci, e questo è per Genova un segnale confortante. Renzo Piano da una parte, forte della sua fiera genovesità e Santiago Calatrava, mago dei ponti, hanno firmato la loro idea di come si potrebbe scavalcare il torrentaccio e risistemare l’area sottostante, massacrata dalla catastrofe del ponte Morandi.

Personalmente mi affascina la leggerezza del ponte di Calatrava, così come mi colpisce la “genovesità sobria” dell’idea di Piano. Difficile scegliere anche perché i due progetti sono supportati da aziende di grande esperienze. Molto bene per noi genovesi! Molto delicata la decisione per il super commissario Bucci e i suoi consulenti.

Francamente l’imput romano di mettere insieme le due cordate mi convince poco: è problematico fondere due scelte così palesemente opposte. Accontentare tutti mi parrebbe una non decisione. Un compromesso che non va giocato sulla testa di chi con il nuovo ponte, dovrà fare i conti tutti i giorni, confortato dalla sicurezza delle aziende costruttrici, Salini-Impregilo-Fincantieri con Piano, Cimolai con Calatrava.

Come si dice in gergo sportivo: vinca il migliore. Senza compromessi.