cronaca

Ancora polemiche dopo la soppressione della fermata
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 Non si arrendono i pendolari chiavaresi alla perdita della fermata di Chiavari a metà giornata, prima operata dal Freccia Bianca 8619, dopo il lockdown sostituito da un Freccia Rossa che ha preferito le fermate di Santa Margherita e Sestri Levante (oltre alla confermata Rapallo), cancellando Chiavari.


Trenitalia a Primocanale aveva risposto dicendo che il nuovo treno ferma in località turistiche e di svago, di fatto sottintendendo che Chiavari non lo è. E spiegando che il Freccia Bianca precedente aveva invece ragioni diverse (lasciando intendere, cioè, anche di pendolarismo). Peccato che i pendolari in estate lavorino comunque e unire le due cose sarebbe stato ideale, considerando che dopo una prima fase in cui molti hanno preferito l’auto, ora vista anche la situazione disastrosa delle Autostrade c’è stato un grande ritorno al treno. 
 
Che cosa significhi la perdita della fermata ce lo racconta una pendolare, Silvia Piazza, professionista che si divide tra Chiavari e Genova: “La perdita della fermata significa innanzitutto che i pendolari che rientrano a metà giornata (che sono tanti) improvvisamente hanno solo a disposizione treni regionali in quella fascia oraria, che non sono mai garantiti in caso di sciopero. Questo pur avendo pagato il supplemento per la carta tuttotreno per sei mesi o un anno (non essendo possibile il pagamento mensile) a questo punto inutilmente e senza possibilità di rimborso. 

Spero che il Comune intenda attivarsi. Il Freccia bianca che prima fermava a Chiavari (e che ora è stato sostituito) era colmo di turisti tutto l’anno, turisti che in gran parte sceglievano Chiavari come base dove pernottare per poi visitare le Cinque Terre e la riviera. Muovendosi in treno. Spesso scelgono la località dove sostare in base alla velocità e semplicità dei collegamenti che offre e la possibilità di arrivare a Milano e prendere un treno diretto che fermava a Chiavari (e ora non ferma più!) sicuramente aveva il suo peso”.