cronaca

Polemiche sulla ripartenza dei locali solo all'aperto
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Una ripartenza che fa storcere il naso quella prevista dal nuovo Decreto legge che verrà approvato nelle prossime ore. Il primo nodo è quello delle attività, che dopo i continui stop and go del Governo da novembre ad oggi, potranno sì riaprire ma con più limitazioni di prima. Dal 26 aprile, infatti, riaprono in zona gialla i ristoranti a pranzo e cena "con consumo al tavolo esclusivamente all'aperto" mentre dal primo giugno potranno aprire ma solo a pranzo anche i locali che hanno spazi al chiuso. In diversi hanno già dichiarato 'guerra' dicendo che apriranno nonostante i divieti, mentre a Genova in Piazza De Ferrari continua ormai da cinque giorni la Protesta Ligure davanti al palazzo della Regione, con i ristoratori accampati che chiedono di poter parlare con il premier Draghi.


Il secondo punto che fa discutere è quello del coprifuoco, che resta confermato dalle 22 alle 5 del mattino fino almeno a fine maggio. Dalla Lega e dall’opposizione di Fratelli d’Italia sono arrivate le prime proteste, a cui fa eco anche il governatore Giovanni Toti: “Posticipare il coprifuoco almeno fino alle 23, altrimenti sarà inutile aprire i ristoranti la sera. Consentire di pranzare e cenare anche al chiuso, con le regole già previste per le zone gialle”. Lo afferma il presidente della Liguria Giovanni Toti. Il governatore aggiunge: "Bisogna dare la possibilità alle palestre di svolgere attività individuali". Ma per Toti è necessario anche "approvare al più presto le linee guida e le possibili date di ripartenza per fiere, congressi ed eventi come matrimoni e altre celebrazioni". "Sono queste le proposte delle Regioni al Governo in vista del prossimo decreto. Suggerimenti di buonsenso e compatibili, a nostro avviso, con la situazione del Covid. Speriamo vengano accolte", conclude Toti. Con il 26 aprile, infatti, si dà il via anche a spettacoli teatrali e cinema all'aperto con posti prenotati e distanziamento di un metro almeno tra gli spettatori non conviventi. Sì a tutti gli sport outdoor, anche di squadra e di contatto. Ma il cronoprogramma prevede in la zona gialla dal 15 maggio l'apertura delle piscine all'aperto, dei mercati e dei centri commerciali anche nei giorni festivi, dal primo giugno delle palestre, dal 1 luglio delle fiere, dei convegni e dei congressi, dei centri termali e dei parchi tematici. Dal primo giugno sarà possibile anche andare allo stadio e nei palazzetti sportivi, al 25% di capienza e non più di 1000 spettatori all'aperto e 500 al chiuso.


Il terzo tema su cui si è discusso a lungo è quello della scuola, ma su questo il Governo ha dovuto dare ascolto alle regioni. “Va bene aumentare la didattica in presenza anche per le scuole secondarie, ma compatibilmente al sistema dei trasporti pubblici. Non ci sono autobus da comprare sul mercato, anche se il Governo stanziasse i fondi", ha sottolineato il governatore Toti. Le scuole superiori quindi potranno adottare "forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica" affinché sia garantita, in zona rossa, la presenza "ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75%, della popolazione studentesca" mentre in zona gialla e arancione la didattica in presenza deve essere garantita "ad almeno il 60% e fino al 100% della popolazione studentesca". Le disposizioni, prosegue il testo, "non possono essere derogate da provvedimenti dei presidenti delle Regioni" fatto salvo casi di "eccezionale e straordinaria gravità" dovuti al Covid. E in Liguria, che si avvia ad avere dati epidemiologici da zona gialla, “la presenza degli studenti delle scuole superiori in Liguria da lunedì 26 aprile sarà "almeno dal 60% senza alcun dubbio. Con l'assessore Cavo abbiamo assistito ora al confronto con le Regioni, rifletteremo nelle prossime ore. Potremo partire al 60 per poi crescere ancora. Il sistema del trasporto al 50% non ci consente l'apertura al 100% da lunedì prossimo e neppure la settimana successiva. Tra il 60 e il 75% sarà la percentuale su cui lavoriamo nelle prossime ore".


Oltre a questo, gli altri cambiamenti significativi sono che dal 26 aprile ci si potrà di nuovo muovere liberamente tra le regioni di colore giallo, mentre con la certificazione verde per spostarsi tra le regioni di colore diverso. Sarà valida per 6 mesi per i vaccinati e i guariti dal Covid. Verrà rilasciato dall'azienda sanitaria, in caso del vaccino, o dall'ospedale o medico di base in caso di recente guarigione. Varranno 48 ore invece i certificati rilasciati dopo il tampone molecolare o antigienico. Chi falsifica il certificato verde per gli spostamenti rischia anche il carcere. In particolare, al comma 2 dell'articolo 13 si prevede che per tutti i reati di falso che hanno ad oggetto la certificazione verde Covid-19, le pene previste dagli articoli 476, 477, 479, 480, 481, 482, 489 del codice penale, anche se relativi ai documenti informatici di cui all'articolo 491 bis, sono aumentate di un terzo.

Novità anche per le visite agli amici e parenti. Nelle zone gialle, fino al 15 giugno sarà consentito un solo spostamento al giorno per andare in una abitazione tra le 5 e le 22 in massimo 4 persone oltre ai minorenni sui quali si esercita la responsabilità genitoriale. Lo prevede la bozza del Decreto che sarà in Cdm nelle prossime ore e nella quale si ribadisce che lo spostamento nelle zone gialle è consentito sia all'interno della regione che tra regioni dello stesso colore. In zona arancione lo spostamento è consentito solo in ambito comunale mentre per uscire dalle zone arancione o rossa servirà la certificazione verde.