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Il tecnico del Genoa affronta l'emergenza Coronavirus prima di fare il punto sul blocco della stagione
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"Ho tanti amici che vivono momenti di difficoltà e penso anche a mia sorella che lavora in ospedale". Il tecnico del Genoa Davide Nicola ammette il disagio nel parlare di calcio, in questi tempi dominati dal Covid-19.


"Ogni individuo ama fare il proprio lavoro e a me piace stare in panchina. Ma allo stesso tempo - dice a Sportitalia - è chiaro che ora è il momento di restare a casa. Il ritorno in campo? Non ci penso. Quello che si può e si deve fare è accettare qualsiasi decisione verrà presa. Sono felice che sia stato interrotto tutto vista la situazione in essere. Poi quando ci diranno che potremo riprendere il mio compito è quello di farmi trovare pronto”. E ancora: “Cosa si rientrerà in campo? Dovremmo farci trovare pronti, ma personalmente adesso mi trovo in difficoltà a parlare di calcio. Ho tanti amici che vivono momenti di difficoltà e penso anche a mia sorella che lavora in ospedale. Quando ripartiremo lo faremo come Paese”.

Parole di riconoscenza per il Genoa: “Questa è la società che mi ha cresciuto e che mi ha dato la possibilità di fare carriera anche da calciatore. Il coinvolgimento emotivo c’è e sono orgoglioso di far parte di questo club. Credo sia un valore aggiunto il conoscere e il percepire profondamente l’ambiente. Se lavoro meglio come subentrante? Non sono d’accordo. A Lumezzane e a Livorno sono partito dall’inizio, a Bari subentrato e poi partito dall’inizio e a Crotone sono partito dall’Inizio. Come subentrato ho lavorato solo a Udine e Genova. In ogni caso, ciò che conta è lavorare al meglio”.