spettacoli

Il cantante: "Credo nella musica dal vivo, riapriamo i luoghi di cultura"
2 minuti e 15 secondi di lettura
Ormai ci siamo, è questione di ore e Distrutto, il nuovo singolo del cantante varazzino Luca Cerati, in arte RedLine, sarà ‘fuori ovunque’. L’appuntamento è allo scoccare della mezzanotte di lunedì 18 gennaio, quando il singolo sarà rilasciato su tutte le piattaforme musicali. Dopo il successo del brano Pellicole, Distrutto inaugura un nuovo percorso artistico in cui Cerati, 21 anni, si racconta, mettendo a nudo le emozioni, strizzando l’occhio al pop-rap. 


È una storia di crescita e scoperta, tra le gioie e i dolori di chi si affaccia all’età adulta. “Il nuovo singolo è un brano che ho scritto in prima persona. Mi sono lasciato andare, ho preso un pezzo di carta e ho buttato giù le frasi in poco tempo. È un testo che parla di me, degli errori e degli sbagli della vita, per questo credo che molte persone troveranno delle analogie con le proprie esperienze. Per la prima volta ho conosciuto la solitudine e ho voluto parlarne” spiega RedLine, che si è immerso nel mondo della musica dopo aver tenuto a lungo per sé i testi scritti.


Ad accompagnare RedLine in questa produzione c’è Roberto Maenza (in arte MAE): “La base del singolo l'abbiamo realizzata tramite videochiamata durante la prima quarantena. Il covid sta mettendo a dura prova gli autori emergenti, e la musica in generale, però non ci siamo demoralizzati e anche se con qualche difficoltà ora abbiamo il prodotto finito. Non vedo l’ora di farlo ascoltare a tutti” spiega Cerati e aggiunge: "La scorsa estate avevo alcune date e a causa della pandemia è saltato tutto. Credo nella musica dal vivo, lo streaming è solo un'alternativa momentanea a cui non ci si deve abituare". 


Nel mondo musicale, soprattutto giovanile, la figura degli haters sta dilagando pericolosamente. L'odio online può avere forme e obbiettivi diversi. “Mi è capitato di avere haters soprattutto nel panorama rap locale. Manca la collaborazione, ma senza l’aiuto reciproco non si va molto lontano. L’aspetto più brutto è venire giudicati senza motivo e solo per cattiveria fine a se stessa”.


Il sogno nel cassetto di RedLine è quello di mescolare musica e danza. "Amo le canzoni accompagnate da una coreografia. Amo tutto ciò che può essere spettacolare. Faccio danza fin da quando avevo 4 Anni e in Italia questo aspetto manca tantissimo” conclude. La speranza è che la forza dei giovani artisti, anche quelli emergenti, possa aiutare a superare e combattere il coronavirus riportando la musica nelle piazze, nei teatri, per le strade.