cronaca

Secondo i magistrati di primo grado la ragazza precipitò dal balcone
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"A volte accade che ci siano fatti contrari ad ogni logica che si uniscono, si accavallano, interferiscono e sono capaci di offuscare la verità. Rispettiamo le sentenze anche se questa di Firenze trova la sua genesi nelle indagini della polizia spagnola nate male e proseguite peggio.

Qualcuno però ci dovrà dire come e perché è morta Martina. Noi lo sappiamo e lo sapevano anche i giudici di primo grado". Lo dice al 'Corriere della Sera' Bruno Rossi, padre di Martina la ragazza di Genova che morì nel 2011 precipitando dal balcone di un hotel di Palma di Maiorca. Il padre parla dopo la notizia della sentenza di secondo grado della Corte di Appello di Firenze che ha ribaltato con un'assoluzione le condanne di Arezzo.


Secondo i magistrati di primo grado, Martina precipitò dal balcone dell'albergo perché inseguita dai due ragazzi che la volevano stuprare. La Corte d'Appello sostiene che quella fuga non è mai avvenuta, ma che "un'aggressione di carattere sessuale non può, invero, neppure del tutto escludersi". "Spero che nel ricorso in Cassazione e credo ancora nella giustizia e nella verità. Martina non si è uccisa e non è volata per fatalità da un balcone. Martina è stata ammazzata", conclude Rossi.