economia

Il segretario generale ligure Maestripieri replica alle posizioni espresse da Confindustria
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Suscitano dure polemiche le parole del presidente di Confindustria Genova Giovanni Mondini, secondo cui sarebbe giusto togliere il blocco dei licenziamenti a fine marzo. Parole che agitano soprattutto il mondo sindacale:

"Leggiamo che il presidente di Confindustria Genova Giovanni Mondini chiede che non venga rinnovato il blocco dei licenziamenti che scade a fine marzo. Lo propone anche in maniera selettiva, magari con lo sblocco solo nel settore manifatturiero. Noi diciamo che non è ancora il momento e che lo sblocco selettivo darebbe un segnale contraddittorio e ambiguo al Paese ancora in piena pandemia e senza che se ne possano traguardare gli sviluppi né prevedere la fine". Così Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria.

Le parole di Mondini sono riferite soprattutto al settore dell'industria. Ipotizzando lo sblocco per questo ed altri settori che si starebbero riprendendo.




"Siamo lieti di apprendere da Mondini che il manifatturiero in Liguria va così bene da indurre Confindustria a chiedere lo stop alle misure nazionali per sostenere i lavoratori - prosegue Mestripieri -. Prendiamo atto che Mondini prevede che "non sarà una macelleria": parole importanti. A noi risultano, invece, molti casi di piccole e medie imprese manifatturiere che sono fortemente in difficoltà. Per questo chiediamo che, insieme ai ristori, siano prorogati anche il blocco dei licenziamenti e la cassa Covid".

Proprio oggi i leader nazionali di Cisl, Cgil e Uil - Furlan, Landini e Bombardieri - hanno espresso le loro preoccupazioni per la situazione di emergenza sanitaria, sociale, occupazionale ed economica del paese che rischia di aggravarsi nelle prossime settimane nel caso di un mancato rinnovo del blocco dei licenziamenti e della cassa Covid. "Valutiamo molto positivamente che il Presidente incaricato Mario Draghi abbia ieri affermato di voler aprire un confronto di merito anche con le parti sociali. A lui esterneremo le nostre preoccupazioni - conclude Maestripieri -. Non si può giocare con la sopravvivenza economica delle famiglie e con il futuro dei nostri figli".