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Il segretario della Fiom ha incontrato i ministri Giorgetti e Orlando
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"Lo Stato deve entrare nella proprietà di Arcelor Mittal, è il momento di agire": parola di Bruno Manganaro, storico segretario della Fiom Cgil Genova, intervenuto a Primocanale. Il rappresentante dei lavoratori metalmeccanici chiede un intervento rapido e risolutivo al nuovo Governo presieduto da Mario Draghi.

"Abbiamo incontrato i nuovi ministri Giorgetti e Orlando - spiega Manganaro - ma ora è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti: il Governo ha parlato di centralità dell'acciaio per l'economia del nostro Paese, ha ipotizzato l'ultilizzo del Golden power, cioè di un potere di intervento speciale su questo comparto, ora ci aspettiamo che lo faccia".

Secondo Manganaro non esiste, per Genova, un'emergenza ambientale: "Gli alto forni vengono utilizzati in molti altri Paesi europei e non penso che questi siano meno ambientalisti di noi. Ci sono molte ipotesi per la futura produzione e lavorazione dell'acciaio ma al momento non credo che l'attuale tecnologia sia superabile: l'utilizzo dell'idrogeno - spiega il segretario della Fiom - non è ipotizzabile in tempi brevi e anche il passaggio a forni alimentati elettricamente non è fattibile dall'oggi al domani, ci vogliono almeno quattro o cinque anni per arrivarci".

Un percorso più ecosostenibile è comunque meritevole di un apprfondimento
: "Rischiare ogni giorno di essere bloccati da un provvedimento della magistratura non è una bella prospettiva - continua Manganaro - quindi sono favorevole ad aprire una discussione su questo tema, se è una strada percorribile vediamolo insieme".

Manganaro ritene fondamentale la difesa del sito produttivo genovese
, indipendentemente dalla situazione dello stabilimento di Taranto, nuovamente coinvolto in un provvedimento del Tar: "Anche con Mittal abbiamo affrontato il tema di fare lavorare a Cornigliano i rotoli in arrivo dagli stabilimenti internazionali dell'azienda, se è impossibile utilizzare l'acciaio italiano è comunque possibile studiare una sinergia con il resto del mondo. Sono preoccupato per quel che accade a Taranto - conclude Manganaro - ma non posso dimenticare i problemi che abbiamo anche a Genova: ci sono quasi mille dipenenti in Mittal, oltre 200 restano sotto contratto dell'ex Ilva, noi puntiamo alla piena occupazione e, a tendere, anche a nuove assunzioni. L'acciaio è fodamentale per tutti, chiunque lo usa, i prezzi sul mercato sono tornati a salire, è il segno tangibile della sua importanza e Genova e l'Italia non possono perdere questa opportunità".