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Anche la Cooperativa Radio Taxi Genova esprime "solidarietà al giornalista di Primocanale Dario Vassallo e a tutta l’emittente genovese". Per il presidente Stefano Benassi, a nome dei 750 soci, "le parole del presidente Burlando registrate nel fuori onda a margine di una conferenza stampa e rivolte con tono minaccioso al giornalista Vassallo sono gravissime: un attacco, in piena regola, alla libertà di informazione e alla democrazia che non avremmo, da cittadini e da rappresentanti di una categoria economica della città, voluto mai sentire".

Benassi nella nota sottolinea che "il tentativo di intimidazione da parte del presidente Burlando verso un giornalista che sta facendo il proprio mestiere getta ombre lunghissime su un sistema, quello politico regionale, che è evidente voglia imbavagliare qualsiasi voce si levi fuori dal coro".

Il motivo dell'acredine del presidente Burlando nei confronti della redazione
- che durante l'alluvione ha, ancora una volta, garantito un numero di ore in diretta senza eguali e senza paragoni - per la Cooperativa Radiotaxi lo individua in un punto specifico. "Forse il peccato originale della redazione di Primocanale è stato denunciare, con coraggio e onestà intellettuale, le carenze e le evidenti responsabilità di un sistema di allerta che non ha funzionato? Noi tassisti, che lavoriamo ogni giorno per le strade di Genova, sappiamo bene cosa non funzioni in questa città e siamo grati a Primocanale per tenerci costantemente informati soprattutto nei momenti di allerta o potenziale pericolo per le nostre vite".

La conclusione, amara, sintetizza il pensiero di molte famiglie costrette a convivere con l'ansia del rio o del fiume sotto casa. "Siamo stufi di vivere con il cuore in gola a ogni temporale, di guidare guardando il livello dei torrenti a cui passiamo vicino per garantire un servizio essenziale di trasporto pubblico ai genovesi soprattutto nei momenti di emergenza, come nei giorni post alluvione. Siamo altrettanto stufi di essere vittime, dirette e indirette, di un sistema politico bloccato che vuole tappare la bocca a chiunque denunci la verità o reclami il rispetto delle regole e dei ruoli", conclude Benassi nella nota.