cronaca

La situazione nella città di confine
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"A me non interessa se sono 300 o 50. Questi arrivi devono essere bloccati prima, controllati e poi bisogna mettere le forze dell'ordine nelle condizioni di agire, non è possibile che le forze dell'ordine non possono prendere uno che gira armato" lo sfogo arriva dal sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino.


La città di confine vive da anni con il problema migranti che arrivano nel centro nella speranza di attraversare la frontiera e raggiungere la Francia. Secondo il sindaco Ioculano però servono misure più incisive a livello nazionale per gestire questo problema: "Non vogliamo che succeda quello che è accaduto a Nizza, servono misure concrete, non è possibile pensare che ci sia gente che corre con il coltello in mano urlando. Servono delle azioni concrete, Noi non vogliamo i centri di accoglienza nè di transito. Bisogna mettere le forze dell'ordine in condizione di lavorare, abbiamo centinaia di queste persone, qualche pazzo ci sarà". Il riferimento è a quanto accaduto venerdì sera con la tensione che si è sviluppata tra un gruppo di migranti.

Il dibattito sul tema si accende, il consigliere regionale ed ex sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano replica a Scullino. "Intanto vorrei dire che Ventimiglia non è diventata Kabul, è un posto dove si vive tranquillamente e serenamente. Poi cercherò di capire dal prefetto di Imperia se ci sono dei contatti, perché da uno sfogo del genere mi immagino che ci sarà un comitato per la sicurezza permanente. E poi chiederò perché le forze dell'ordine non possono arrestare le persone che vanno in giro armate di coltello, perché se il sindaco dice così evidentemente ci deve essere qualche problema".


Ioculano per anni ha affrontato la questione il qualità di sindaco di Ventimiglia e conosce il problema. "C'è da chiudersi come l'amministrazione intende fare la sua parte. Perché ognuno deve fare la sua parte oppure è uno scaricabarile. Il centro di transito non lo si vuole, il centro di accoglienza non lo si vuole, per strada non li si vuole. Insomma non li si vuole e poi ci si sfoga in tv. Se queste persone non le si vuole ma le hai suo tuo territorio ti devi oocupare di gestire e organizzare. Il tempo ci ha insegnato che queste persone arrivano con qualsiasi governo. Dire no e basta non funziona, a maggior ragione se sei una città di confine. Per diminuire gli effetti la cosa va gestita" conclude Ioculano.