porti e logistica

Nel lungo periodo la proposta di un team ligure con il sottosegretario Rixi
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"Il vero pericolo per le autostrade liguri sono gli autisti stanchi, stressati e sottopagati per questo ci vogliono più controlli e fatti da un nucleo di polizia preparata a verificare quelli che sono gli elementi normativi e tecnici dell'autotrasportatore". Così Giuseppe Tagnocchetti coordinatore ligure di Trasportounito interviene nel dibattito aperto dall'editore di Primocanale Maurizio Rossi sulla pericolosità dell'autostrada A10 dopo quanto successo a Bologna con l'esplosione di un'autocisterna.


"Nel breve periodo si può cercare di ottimizzare i controlli ai veicoli pesanti, controlli che devono essere intelligenti, che devono essere sul veicolo e soprattutto sugli autisti - spiega Tagnocchetti - molti degli autisti, infatti, non sono professionisti, sono sottopagati, sfruttati e questo è il vero pericolo che circola sulle strade liguri, per questo ci vogliono controlli di un nucleo di polizia preparata a verificare quelli che sono gli elementi normativi e tecnici dell'autotrasportatore".

Tagnochetti sottolinea poi come l'autotrasportatore non sia un delinquente di mestiere ma una persona che oggi "fa un lavoro in un mercato in cui le regole sono spesso violate per questioni tariffari, per questioni di mercato".

"Io credo - prosegue - che il controllo sia anche utile per capire chi spinge questi autisti irregolari e questi veicoli che sono molto pericolosi a lavorare in maniera non corretta, spesso sono aziende committenti, sono quelle industrie che hanno bisogno di questi materiali, anche pericolosi, che attraverso una filiera di intermediazione arrivano allo sfruttamento dell'autotrasporto e in Liguria, intanto, possiamo fare controlli mirati su questo".

Parla poi di ipotesi come il traffico notturno: "Può essere valido ma ricordiamoci che il porto per esempio non è aperto h24, che a Genova non ci sono autoparchi in cui questi veicoli con merci pericolose possono sostare in sicurezza, anzi di questo ci ricordiamo solo in questi casi ma ci sono veicoli con merci pericolose parcheggiate a Genova anche di notte in aree non attrezzate".

All'idea del procuratore capo di Genova Cozzi che a Primocanale ieri aveva ipotizzato la tracciabilità dei mezzi pericolosi Tagnocchetti risponde: "La tracciabilità sicuramente può essere utile, per esempio in tutta la portualità ligure ci si sta attrezzando per tracciare i veicoli, ma il problema è lo sfruttamento e lo stress: la logistica italiana oggi stressa il trasporto su gomma e siccome l'alternativa della ferrovia del ferro verrà fra anni con queste infrastrutture rimarremo per almeno altri 10 anni ed è importante capire che la logistica italiana oggi sta stressando l'autotrasporto, lo sta portando a trasporti irregolari spinti dalla fretta, dalla concorrenza sleale di vettori esteri da tariffe basse per cui la tracciabilità che è utile ma semplicemente per verificare che non vengono rispettati i tempi di guida e di riposo che il lavoratore che lavora su un camion spesso non rispetta le regole di legge ma è costretto a non rispettare questa detto da una macchina infernale che sta veramente schiacciando l'autotrasporto".

Sul lungo periodo arriva poi la proposta da parte del coordinatore ligure di Trasportounito di un team ligure dedicato: "Bisogna capire chi ha la responsabilità di quello che sta accadendo che non è l'autista, il solo autotrasportatore spesso anche il committente che spinge a infrazioni di velocità, a una cattiva manutenzione del veicolo. Occorre un team ligure, di cui sia informato anche il Sottosegretario ai trasporti Edoardo Rixi, che ha la delega anche a seguire il nostro settore - conclude Tagnochetti - e provare davvero a costruire con controlli e anche magari formazione adeguata ma soprattutto un'analisi del mercato, delle tariffe di quello che non sta andando nel mondo dell'autotrasporto, cercare di trovare dei controlli e delle risposte alla necessità di regolarità".