Politica

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Hanno chiesto di patteggiare per i reati di corruzione e turbativa d'asta alcuni dei protagonisti dell'inchiesta sulle presunte tangenti per gli appalti delle mense scolastiche che due anni fa aveva scatenato un terremoto, anche politico, al Comune di Genova. La richiesta è stata presentata stamattina nel corso dell'udienza preliminare al gip Marina Orsini dai legali degli ex consiglieri comunali del Pd Massimo Casagrande e Claudio Fedrazzoni e di Stefano Francesca, ex portavoce del sindaco Marta Vincenzi. Stessa richiesta era stata avanzata la settimana scorsa dall'imprenditore vercellese Roberto Alessio, titolare della Alessio Carni, fornitore delle mense. Giuseppe Profiti, ex dirigente della Regione Liguria e presidente dell'ospedale Bambin Gesù di Roma, ha invece chiesto di essere processato con rito abbreviato. I due imputati del filone savonese, Alfonso Di Donato, ex direttore amministrativo della Asl 2 e la funzionaria Antonella Calò, hanno scelto il rito ordinario. All'udienza il Comune di Genova si è costituito parte civile. Il gip ha rinviato l'udienza al 12 marzo, quando verranno formalizzate le decisioni delle parti. Lo scorso luglio, il pm aveva depositato le richieste di rinvio a giudizio. Dall'inchiesta era stata definitivamente archiviata la posizione dell'ex assessore comunale ed ex segretario dell'Arci Massimiliano Morettini, anch'egli del Pd.