cronaca

Solo a Varazze vennero stimati danni per 1,2 milioni di euro
1 minuto e 49 secondi di lettura
La procura di Savona indaga per i risarcimenti chiesti da alcuni balneari di Varazze, in provincia di Savona, per i danni subiti dalla mareggiata di ottobre 2018. Quell'autunno la costa ligure venne messa in ginocchio dal vento e dalle onde che distrussero strade, stabilimenti, passeggiate da Levante a Ponente. La Direzione investigativa antimafia di Genova ha acquisito documenti presso la camera di commercio di Savona e presso la sede della protezione civile di Genova su provvedimento della procura.

Alla base del provvedimento ci sarebbe l'ipotesi di una truffa
ai danni dello Stato messa in piedi da alcuni balneari, in particolare della zona di Varazze. Il fascicolo, a carico di ignoti, e' in mano al pubblico ministero Claudio Martini. In pratica, secondo la procura, sarebbero stati dati fondi per danni in realta' non subiti o gonfiati rispetto alla realta'. Gli uomini della Dia hanno acquisito tutti i documenti per ricostruire con precisione tutti i passaggi e individuare chi ha seguito gli iter e i passaggi burocratici. A maggio dell'anno scorso erano partiti i bandi per chiedere i risarcimenti. Potevano presentare domanda le imprese che avevano trasmesso alla Camera di commercio il modello AE, nei termini di legge.

Erano due le misure di intervento a disposizione delle imprese
: Misura 1, con un contributo massimo di 20 mila euro, e Misura 2 per un contributo massimo di 450 mila euro. Il 29 e il 28 ottobre 2018 la tempesta distrusse il porto di Rapallo, facendo strage di yacht di lusso, fece gravi danni al porto di Santa Margherita e fece crollare diversi tratti della strada per Portofino. A Varazze vennero stimati danni per 1,2 milioni di euro. A Santa Margherita Ligure e il porto turistico internazionale "Carlo Riva" di Rapallo le rispettive dighe foranee cedettero: la procura di Genova ha aperto una inchiesta sui lavori di rifacimento che erano stati fatti pochi mesi prima ma che evidentemente non erano stati eseguiti a regola d'arte.

Sempre per quella mareggiata, la Dda genovese ha arrestato a giugno otto persone nell'ambito dell'inchiesta sullo smaltimento dei relitti degli yacht distrutti. Ai domiciliari erano finiti anche la direttrice del porto Carlo Riva e il presidente del consiglio d'amministrazione. Adesso una nuova tegola giudiziaria per una possibile truffa per contributi non dovuti.