Malacalza Investimenti, socio di Banca Carige con il 27,5%, fa saltare l'aumento di capitale. Paolo Ghiglione, avvocato del gruppo ha annunciato le intenzioni di voto: "Ci asteniamo", ha detto dopo aver premesso che "prima di ulteriori sacrifici bisogna far luce sulle vicende e sul management passato".
Il rappresentante dei Malacalza premette "l'apprezzamento per quanto sentito oggi" ma ricorda anche "le censure su cessioni di cespiti, adozione di comunicati stampa che hanno generato ingenti fughe di depositi, ai costi e dinamiche dell'aumento di capitale 2017". E dopo l'emergere di nuovi necessari accantonamenti, Malacalza ritiene "indispensabile che, prima di chiedere agli azionisti un nuovo sacrificio, l'attuale consiglio faccia piena luce sulle vicende e l'operato del precedente management".
I soci hanno sottoscritto aumenti per 2,2 miliardi di euro, "è naturale che l'azionariato si domandi se anche l'aumento di capitale che viene qui proposto non sia destinato a subire la stessa sorte, purtroppo le informazioni disponibili non sono sufficienti per rispondere alla domanda". Inoltre "manca il piano industriale, manca ad oggi una completa e definitiva stima dell'intero portafoglio crediti, non è dato sapere se l'autorità di vigilanza ha svolto o ha intenzione di svolgere ulteriori assesment sulla banca che possano fondare un solido affidamento degli azionisti, che non saranno imposti ulteriori prescrizioni, non sono noti i risultati di bilancio 2018 e si è ancora in attesa degli obiettivi patrimoniali che saranno dati a Carige nel 2019. Infine mentre il cda ha deliberato di perseguire anche una possibile operazione di aggregazione la proposta di aumento di capitale è presentata in modo indipendente rispetto a tale eventualità. Gli azionisti non sono oggi posti in grado di valutare la sorte dell'ulteriore investimento".
La banca "sarebbe stata per ora messa in sicurezza con il prestito obbligazionario, consentendo dunque di rinviare la decisione su un aumento di capitale a una prossima assemblea che potrà essere convocata anche nei tempi più brevi una volta che saranno forniti agli azionisti i necessari elementi di valutazione". L'astensione "non implica la contrarietà in principio", precisa Malacalza e il socio "è fiducioso che il cda saprà efficacemente operare nel senso auspicato". Oltre che sull'aumento, Malacalza si asterrà anche su raggruppamento e conversione facoltativa delle azioni di risparmio.
"Non stiamo bocciando il cda". Prende di nuovo la parola in assemblea l'avvocato che rappresenta Malacalza in assemblea ma ricorda che per restare al 27% dovrebbe investire ancora dopo aver messo più di 400 milioni.
"Non c'è tempo, non si può fare a marzo, ci bocciano, ci ammazzano tutti". E' il commento che fa a caldo il presidente di Carige Pietro Modiano parlando con un consigliere durante una pausa dell'assemblea dopo che Malacalza ha preannunciato l'astensione alla delibera sull'aumento di capitale.
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Malacalza fa saltare l'aumento di capitale di Carige
La reazione a caldo di Modiano: "Non c'è tempo, ci ammazzano tutti"
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