Politica

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Viviamo effettivamente un momento politico molto delicato. A meno di un anno dal voto regionale si definiscono alleanze, progetti, candidature: il dato più eclatante è che per la prima volta i confini tra le due coalizioni di centrodestra e di centrosinistra non appaiono definiti. Da quando il centrodestra si è diviso c’è una parte centrale dello schieramento politico che deve ancora decidere come collocarsi. Per quanto riguarda me, è vero: sono tranquillo. Faccio il mio lavoro, e “macino chilometri” in Liguria: penso che questo sia il modo migliore di adempiere al compito che mi spetta come presidente della Regione. Ho un rapporto intenso con i territori, a Levante e a Ponente, lungo la costa e nell’entroterra, con amministratori di tutti i diversi schieramenti politici. Misuro così, giorno dopo giorno, quanto interesse vi sia per la concreta politica del fare, e quanto rigetto, invece, per una politica che si rinchiude in logiche di schieramento e in estenuanti tatticismi. Ne abbiamo visto prove abbastanza sconvolgenti nelle due ultime riunioni del Consiglio regionale… Tuttavia, girando molto per la Liguria, non mi sento affatto solo. Incontro energie molto importanti, anche per quanto riguarda la mia parte politica, a livello amministrativo, e nei circoli del Pd. Si tratta di energie, di persone, che non aspettano altro che un “segnale”. Aspettano di essere chiamate a un ruolo politico pieno. E sono fiducioso che questo segnale possa venire dal Pd, che nei prossimi mesi, dopo la prova del voto europeo e amministrativo, affronterà un congresso decisivo. Ci vuole una svolta, è vero. E per quanto mi riguarda non mi sottraggo da un ruolo che va anche un po’ al di là di quello del semplice amministratore. Ci sono fasi diverse nella politica. Quando mi sono candidato per la Liguria nel 2005 il centrosinistra aveva il vento in poppa. Oggi bisogna remare controvento, e io cerco di dare un mano. Devo anche dire che, visto da qui, il centrodestra non appare una realtà granitica e dal consenso inattaccabile. Dunque non mi accontento affatto di un “si arrangi chi può”.

*Presidente della Regione Liguria