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L’ex Ministro a Genova per le primarie PD
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A Genova per sostenere la mozione Martina alle primarie PD, l’ex Ministro Luca Lotti parla in una intervista a Primocanale prova a riflettere sugli errori del recente passato del suo partito, ma ricostruendo il rapporto tra il suo Governo i concessionari autostradali, sembra non avere rimpianti, nonostante la tragedia di Ponte Morandi e quanto emerso nei mesi successivi:

"Non mi sembra che Autostrade abbia avuto regali dal nostro governo - sostiene Lotti - Raccontare e demonizzare Autostrade come stanno facendo i Cinque Stelle è un regalo al populismo. Non è un servizio giusto".

In realtà sulle concessioni ci sarebbe da dire…

"Non mi sembra ci siano esempi di questo tipo, si sono fatti ragionamenti legati agli investimenti".

Per esempio in cambio del via libera alla gronda erano state promesse superconcessioni poi ridotte per volere dell’Europa.

"Beh sulla gronda non so il Ministro che idee abbia. Su questa opera o sul terzo valico. Io posso dire che abbiamo sempre creduto su queste opere, portando finanziamenti sulle opere infrastrutturali. Per me le parole sono a zero".

Anche sul rapporto con le banche – e qui a Genova abbiamo il caso Carige - avete dato l’idea di essere vicini a certi gruppi di potere, piuttosto che alla gente.


"Sulle banche abbiamo perso consensi è vero, ma il governo del falso cambiamento ha fatto un copia e incolla. E sono contento che si sia salvata la banca, ma soprattutto i correntisti e chi ha investito i soldi su una banca come Carige. Ma ora sento parlare di banche quelli che raccontavano il lavoro fatto noi in questo settore demonizzandoci. Ora però hanno fatto copia e incolla rispetto a quanto abbiamo fatto noi".

Parlando delle primarie Pd dopo tante divisioni che sono partite proprio da Genova e dalla Liguria, con quale spirito le affrontate?


"Intanto è un Partito Democratico che è vivo e fa un congresso. I propri iscritti possono dire la loro. Nei circoli si discutono le mozioni, le posizioni e le idee per il futuro del Pd che verrà. Stiamo raccontando le esperienze dei nostri dirigenti, dei nostri iscritti e dei nostri militanti per il futuro. Siamo partiti anche da realtà dove governavamo da tempo e dove poi abbiamo perso. Vogliamo tornare al governo delle città e delle amministrazioni. Lavoriamo con questo spirito".

Quali sono gli obiettivi di partecipazione?


"Qui con me c’è Federico Romeo, presidente di Municipio a Genova. Ha dieci anni meno di me, ha iniziato a fare politica credendo in un sogno. Noi vogliamo riappassionare tante persone come lui a fare politica. A credere in un centro sinistra che può tornare a vincere, anche laddove sembra si sia persa la speranza".

Ma è vero che voi renziani state pensando ad una uscita di scena dal Pd targato Zingaretti?

"È fantapolitica. Stiamo partecipando tutti ad un congresso. Matteo ha detto “non mi tirate in ballo”. Noi non vogliamo più leggere con gli schemi del passato un congresso attuale con i renziani, i contro renziani, i protorenziani, quelli avanti e quelli indietro. E rivendico il percorso che abbiamo fatto. Per questo non appoggio la mozione di Zingaretti che dice abbiamo sbagliato tutto".