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Intanto la società aquilotta prova ad allungare i contratti dei suoi gioielli Ricci e Gyasi
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Spezia al lavoro sul campo di Follo, rigorosamente a porte chiuse, per preparare la sfida di sabato alle 18 a Cesena con l’Atalanta di Gasperini, di cui il tecnico aquilotto, Vincenzo Italiano, è considerato uno degli eredi naturali per il modo di interpretare il calcio.


Regolarmente in gruppo Acampora, Chabot e Maggiore, lavoro differenziato per Bartolomei e Mastinu.


Purtroppo sabato sugli spalti non ci saranno tifosi, perché il colpo d’occhio sarebbe stato particolarmente bello: alla fine degli anni ottanta, infatti, da La Spezia partì un pullman per andare a seguire Atalanta-Malines, semifinale di Coppa delle Coppe, con la Dea impegnata a giocarsi un traguardo allora impensabile. In mezzo a circa quarantamila persone c'erano anche gli ultras dello Spezia per dar manforte al tifo di casa in quella universalmente riconosciuta come “una specie di rivincita della provincia sui grandi squadroni”.


Una sorta di gemellaggio ante litteram, il cui ricordo a Bergamo sopravvive tuttora.


Intanto, la società aquilotta prova a blindare i suoi gioielli, Matteo Ricci ed Emmanuel Gyasi, entrambi con contratti in scadenza il 30 giugno 2021. Ma le situazioni si presentano differenti sul tavolo delle trattative: l’accordo per il centrocampista Ricci sembra più a rischio -
  è già previsto un nuovo incontro - mentre sarebbe vicina la firma per l’esterno offensivo ghanese, pronto a firmare un triennale.