cronaca

L'appello di Fipe Confcommercio: “Serve intervenire”
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E' andata meglio a Genova e nelle altre citt capoluogo di provincia meno bene nei piccoli centri. Il bilancio della prima giornata di Liguria in zona arancione in chiaroscuro per le attivit della ristorazione. Bar, pasticcerie, gelaterie e ristoranti fanno i conti con le nuove misure che impongono lo stop alle consumazioni all'interno dei locali. Possibili solo l'asporto.

Marina Porotto, presidente Fipe Confcommercio giovani Liguria fa il punto sulla situazione: "A Genova e nelle altre citt l'asporto ha permesso un maggior numero di aperture. Per quanto riguarda Imperia, Savona e La Spezia la percentuale stata del 70-75% di attivit che hanno continuato a lavorare".

La zona arancione in Liguria durer due settimane. Poi si vedr la situazione e si capir se possibile allentare le misure. L'indice Rt negli ultimi giorni calato: il 27 ottobre era pari a 1.47, e pari a 1.52 a Genova. "Oggi l'Rt calcolato da Alisa pari a 1.10 in Liguria e 1.06 a Genova" ha spiegato il governatore Toti. Una buona notizia. La valutazione sui colori per il frutto di 21 diversi parametri. La pressione sugli ospedali intanto continua a salire. La speranza che le nuove misure siano in grado di portare la curva almeno piatta.


Intanto in questi gironi stanno arrivando i primi bonifici previsti nel Dl Ristori e destinati alle attivit penalizzate dalle misure adottate per limitare la diffusione del virus. "Sono il 200% per i ristoratori, il 250% per i bar - racconta ancora Porotto -.E' una buona percentuale ma arriviamo da un periodo difficile. A ottobre lo smart working e il maltempo hanno danneggiato gli incassi. Al momento questi aiuti sono utili solo a coprire le spese sostenute in questo mese".

A livello nazionale sono circa 50mila le imprese che in previsione rischiano di chiudere entro l'anno a causa delle conseguenze economiche prodotte dalle misure restrittive imposte da Roma e individuate come necessarie per fermare la cosa del Covid. Dagli esercenti parte il grido d'aiuto diretto al governo.

"C' tutta una questione legata alla tassazione e soprattutto agli affitti - precisa ancora la presidente Fipe Confcommercio giovani Liguria -. Al momento abbiamo il credito di imposta dato fino a dicembre che rappresenta il 60% sugli immobili. Il problema che cedibile solo su base volontaria quindi difficile che le banche o i proprietari degli immobili lo accettino come metodo di pagamento".