cronaca

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Fiori bianchi e rosa per Franca, rossi e bianchi per Carlo: tutta Leivi si è stretta attorno ai feretri di Franca Iacino e del marito Carlo Armenise, i due anziani coniugi morti sotto la frana caduta sulla loro abitazione sulle colline al confine tra Leivi e Carasco il 10 novembre scorso.

Le esequie sono state celebrate stamani nella chiesa di S.Michele a San Bartolomeo, a poche centinaia di metri da via Gazzo dove adesso gli Alpini e il Genio stanno cercando di mettere in sicurezza le frane. Il vescovo diocesano monsignor Alberto Tanasini ha officiato la messa funebre ribadendo come tutta la comunità sia vicina ai famigliari dei due coniugi e a tutti coloro che hanno sofferto gravissimi danni durante l'alluvione.

Il sindaco di Leivi Vittorio Centenaro visibilmente commosso e stanco dopo lunghe notti insonni ha invece ricordato che l'emergenza non è finita: "Non abbiamo ancora sepolto i nostri morti - ha detto al termine del funerale - e gia' siamo in Allerta 2, con tutto cio' che questo comporta. Miracoli non ne possiamo fare e abbiamo davvero il bisogno di un aiuto. A Leivi abbiamo un territorio collinare vasto e molto fragile. Abbiamo sempre investito le poche risorse in muri e sicurezza delle strade, ora occorrono milioni di euro e non abbiamo una lira".

"Che il loro sacrificio sia un monito di attenzione per tutti a essere più vigili. Se c'è da andare via da qualche casa questo venga accolto come un invito alla vita", ha detto il sindaco di Leivi. Centanaro ha parlato dopo aver letto il messaggio di cordoglio del Presidente della Repubblica Napolitano.

Il vescovo Alberto Tanasini invece ha voluto ammonire tutti: "Il ripetersi di eventi dolorosi ci chiede di avere più attenzione alla natura e di pensare al nostro modo di ritenerla completamente al nostro servizio, al servizio dei nostri interessi. Ma la natura ci dice che non è così".