politica

Spese pazze, Rixi in aula: "Solo rimborsi istituzionali"
2 minuti e 23 secondi di lettura
Gli avvocati della Lega Nord saranno a Genova martedì 18 settembre. Destinazione palazzo di giustizia, per presentare il ricorso contro il blocco dei conti della Lega Nord in diverse città italiane tra cui Imperia e Sanremo. Una mossa annunciata già poche ore dopo la decisione del tribunale, che aveva accolto la richiesta della procura come conseguenza della condanna a Bossi e Belsito per la vicenda dei rimborsi elettorali. 

In un primo momento si era ipotizzata la presenza di Matteo Salvini, poi esclusa. Il segretario ha annunciato il ricorso in una brevissima conferenza stampa dopo il Consiglio federale nella sede di via Bellerio. Toni ancora accesi contro la magistratura:  "Domani siamo in Tribunale a Genova. Ci è finalmente stato notificato - ha riferito - l'atto sovietico di cui avevamo avuto conto solo sui giornali, che sequestra tutto. Siamo tranquilli, non è denaro pubblico ma donazioni dei privati". 

Gli appuntamenti con la giustizia non finiscono qui per il Carroccio. In giornata il segretario regionale Edoardo Rixi è stato sentito in aula nel processo per le 'spese pazze' in Regione Liguria in cui è imputato con altre 22 persone. "C'era una prassi consolidata che abbiamo seguito e che mai aveva creato problemi. Io come capogruppo a chiusura del bilancio mi occupavo di verificare che non ci fossero incongruenze - ha riferito - La pertinenza delle spese la vagliava la segretaria che si era a sua volta informata su come fare e cosa mettere. Sinceramente non era facile esaminare ogni singola spesa alla chiusura del bilancio. Ma sicuramente abbiamo messo solo quelle pertinenti, quelle istituzionali. Se un consigliere mi avesse chiesto il rimborso per il lavaggio dell'auto, non sarebbe finita tra i rimborsi".

Rixi ha parlato per circa un'ora spiegando il suo compito e la ratio delle spese contestate dalla procura. Come i rimborsi ad alcuni collaboratori. "Alcuni di loro prestavano opera di volontariato. Quindi se andavano da qualche parte per conto di un consigliere era giusto che gli rimborsassimo le spese". E, ancora, le spese effettuate la domenica? "Erano attività istituzionali fatte magari fuori regione, per incontrare esperti in materie su cui volevamo fare proposte di legge. Attività che i consiglieri svolgevano dal venerdì alla domenica perché non impegnati in aula".

In mattinata è stato sentito anche il presidente del Consiglio regionale Francesco Bruzzone (Lega Nord), anche lui imputato. Ai due politici vengono contestate spese non corrette rispettivamente per nove mila euro a Bruzzone e 19mila a Rixi. Secondo l'accusa, sostenuta dal pm Francesco Pinto, i consiglieri dei vari partiti avrebbero speso soldi pubblici in cene, viaggi, gite al luna park, birre, gratta e vinci, ostriche, fiori e biscottini. In alcuni casi, per gli inquirenti, venivano consegnate ricevute che erano state dimenticate da ignari avventori. In altri venivano modificati gli importi a mano.