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Tutta colpa di una politica bilanciata del trasporto
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Quante generazioni di pubblici amministratori, sindaci, presidenti, tecnici, professori, esperti si sono affannati intorno all'Amt, la regina del nostro trasporto pubblico da quando si chiamava Uite e i bus tram erano neri e verdi e i celeri giallo pallido-verde per arrivare all'odierno disastro?

Quanti politici e esperti economici hanno vivisezionato il caso degli autobus, dei filobus, dei tram delle funicolari, degli ascensori pubblici per arrivare alla conclusione di oggi: salire su un bus che scoppia e ti pianta in mezzo alla prima salita, aspettare alla fermata non sai quanto, stare schiacciato come una sardina a bordo, certo magari scoprire anche sul telefonino quando passerà il prossimo mezzo, facendoti sentire a New York, mentre sei a Genova, capitale del disastro nel trasporrto pubblico, ma con punte di modernità?

Tutta colpa di una politica bilanciata del trasporto. Vogliamo dire bilanciata politicamente tra chi avrebbe dovuto aumentare il prezzo fatidico del biglietto, in tempi non certo grami come quelli di oggi e chi non lo faceva, perchè era elettoralmente troppo rischioso per il suo granitico potere.
Tutta colpa di una Regione che ripianava il deficit puntuale come il Capodanno, senza che arrivassero politiche utili a correggere il tiro, tutta colpa dei professori che magari amministravano il carozzone, studiando metodi per risanare, ma poi non avevano la forza di cambiare.
Insomma, tutta colpa di una classe amministrativo-politica che ha continuato a rimandare le decisioni chiave sul trasporto, in una delle città più difficili da servire, ma anche dove il servizio pubblico è il più necessario, con gli anziani che ci sono, con le distanze orografiche, i dislivelli, la conformazione di una città lunga, stretta.

E ora siamo ai bus che bruciano come fiammiferi, all'usura cronica, al personale allo stremo e ai cittadini quasi rassegnati. Ricordate quasi due anni fa le “cinque giornate” di Genova con lo sciopero dei mezzi che bloccò la città?  Fu il momento di maggior tensione sociale che si ricordi e i cittadini stavano in silenzio e a piedi, dalla parte dei dipendenti Amt. Poi un politico, allora forte e potente, disse che arrivavano 200 bus nuovi e tutto si salvava.....Era la solita fanfaluca. Di bugia in bugia, rischiamo di finire tutti a piedi.