cronaca

I dati di Unioncamere Liguria
2 minuti e 0 secondi di lettura
 Alle imprese straniere piace investire in Liguria. Sono i dati di Unioncamere a certificare l'attrazione che la regione investe per chi arriva da fuori. I numeri del terzo trimestre 2019 parlano chiaro: la Liguria nella speciale classifica delle regioni si piazza al secondo posto dietro la Toscana. Le imprese straniere registrano un trend di crescita rispetto al 2018 (+156 unità), seppur determinato, oltre che da un consolidamento delle iscrizioni (+32,9%), da una sensibile crescita delle cancellazioni (15,4%). Una fotografia che mette in luce la situazione del lavoro in Liguria e l'attrattività della regione.

Ma il terzo trimestre del 2019 si chiude con segno positivo anche per le imprese giovanili che fa segnare un saldo pari a +287. Mentre le imprese “rosa”, dopo 4 anni in attivo, hanno fatto registrare un lieve ridimensionamento rispetto all’anno scorso, -12 unità. Nel panorama nazionale, rispetto ad un anno fa la Liguria resta salda al 2° posto per tasso di imprenditorialità straniera, 13,3% (3,3 punti percentuali sopra la media italiana), subito dopo la Toscana; mantiene il 15° posto per quanto riguarda le imprese “rosa”(22,2%, di poco superiore al valore nazionale) e il 14° per le imprese giovanili (7,9% contro il 9,0% della media Italia).

Se poi entriamo nel dettaglio dei numeri scopriamo che il settore che attira maggiormente investimenti e imprese in Liguria è quello delle costruzioni, seguoto da ristorazione e commercio. Per le imprese straniere rappresenta quasi il 38% delle attività, seguite nel podio 'estero' dal commercio, che rappresenta il 31,1%, e molto distaccato quello dei servizi di alloggio e ristorazione che riguarda l'8,3% delle imprese straniere in Liguria. Per quanto riguarda le imprese di marca giovanile, ovvero gli Under 35 il settore principale su cui investono chi si affaccia nel mondo del lavoro è quello del commercio (25,4% delle imprese totali under 35), seguito da costruzioni (20,7%) e servizi di alloggio e ristorazione (13,3%).

Poi c'è il dato sulle imprese femminili. Qui a trainare le attività c'è il settore del commercio (29,5% delle imprese 'rosa'), seguito dall'immancabile servizio di alloggio e ristorazione (15,2%) e al terzo gradino del podio da quelle che rientrano nelle 'altre attività di servizi' che rappresentano il 10,6%. Uno dei settori maggiormente in crescita è l'agricoltura che è sempre più a trazione giovanile e femminile mentre attira poco,per non dire praticamente nulla le imprese straniere. Per i giovani le imprese attive nell'agricoltura nel terzo trimeste del 2019 sono il 7,6%, per quelle femminili addirittura il 9,3%.