salute e medicina

Dopo la richiesta di concordato per la Pessina Costruzioni
1 minuto e 26 secondi di lettura
Dal 5 agosto i 17 dipendenti del cantiere saranno in cassa integrazione straordinaria. E a quattro anni dalla gara d'appalto l'area interessata dai lavori del Felettino rischia di diventare desolatamente deserta.

La richiesta di concordato preventivo chiesta dalla Pessina Costruzioni,
impresa a cui erano stati affidati i lavori per la costruzione del nuovo ospedale della Spezia, ha gelato un intero territorio che puntava fortemente sulla nuova struttura. L'opera doveva essere completata nell'autunno del 2020, ma ora tutto è irrimediabilmente compromesso. A mobilitarsi sono i sindacati confederali che chiedono alla Regione uno scatto per fare ripartire un cantiere per il quale lo Stato ha stanziato 120 milioni di euro.

Contestualmente, Pessina ha chiesto un incontro urgente al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Complessivamente sono 119 i lavoratori dipendenti della Pessina sul territorio nazionale che andranno in cassa integrazione per 12 mesi dice il sindacato.

"Si sono persi 3 anni e non è ancora stato sciolto il nodo della variante di progetto per il Felettino - dicono le organizzazioni sindacali - chiediamo alla Regione di sbloccare lo stallo e fare in modo che il cantiere riparta, è strategico anche per il rilancio del comparto edile. Oltre ai lavoratori diretti parliamo di un indotto di almeno 10 imprese della provincia e centinaia di posti di lavoro promessi".

Per il progetto del nuovo ospedale la 'Pessina Costruzioni' ha ricevuto una decina di milioni di anticipo, altri sei sono andati ad Ire-Agenzia Regionale Ligure Infrastrutture Recupero Energia. L'ente di via Fieschi sta analizzando le possibili vie d'uscita mentre la sanità spezzina boccheggia dopo la perdita dei posti letto del vecchio Felettino e con un ospedale Sant'Andrea che vive di interventi tampone.

E dall'opposizione in regione targata Pd arriva la richiesta di una commissione urgente sul tema.