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Il "Working Environment Act" analizza il rapporto dipendente - azienda
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Continua il nostro tour europeo sulle condizioni lavorative degli altri paesi europei. Una menzione speciale spetta alla Norvegia, paese che nel 2017 è passato dal quarto al primo posto della classifica del “Global Happiness Ranking”. L’indicatore della felicità e l’appagamento dei cittadini ha visto nell’ultimo anno sul podio anche Danimarca e Islanda, al quarto posto si posiziona la Svizzera.


Ma come è regolamentato il lavoro in Norvegia? Neanche a farlo apposta nel paese baltico esiste un documento, il “Working Environment Act” che in 20 sezioni dettagliate analizza capillarmente ogni aspetto che concerne il rapporto dipendente – azienda, esclusa da questo atto, a sorpresa, una delle attività che è decisamente tra le più importanti per l’economia norvegese: la pesca (oltre che l’aviazione militare, regolamentata a parte).




Basterebbe fare un elenco delle sezioni per capire quanto sia dettagliato, ma anche di facile lettura un documento trattante un tema così delicato come il lavoro. I doveri di dipendente e datore di lavoro sono chiari fin dalle prime sezioni:Il datore di lavoro deve garantire che le disposizioni del qui presente documento o da esso adottate, la legge deve essere rispettata.


“I dipendenti collaborano alla progettazione, all'attuazione e al follow-up del lavoro sistematico dell'impresa in materia di salute, ambiente e sicurezza. I dipendenti devono prendere parte ai lavori di sicurezza e ambientali organizzati dell'impresa e collaboreranno attivamente all'attuazione di misure volte a creare un soddisfacimento e un ambiente di lavoro sicuro.”


Le sezioni si intrecciano, brevi e concise, determinando regole da rispettare in merito di sicurezza, ambiente di lavoro, controllo d’impresa fino a raggiungere la sezione dedicata alle ore lavorative. Tutto è regolamentato: le pause, gli straordinari, l’orario lavorativo, lavoro notturno, ovviamente esiste anche il capitolo eccezioni.

“L'orario di lavoro deve essere organizzato in modo tale da non essere esposto ai dipendenti sforzo fisico o mentale avverso, devono essere in grado di osservarlo in sicurezza”

“Il normale orario di lavoro non deve superare le nove ore al giorno e le 40 ore a settimana”

Chiuso il capitolo orario lavorativo, il “Working Environment Act” continua con la regolamentazione dell’assunzione di bambini o giovani, all’interno della sezione 11 anche l’operato dei giovani viene tenuto sotto controllo con una precisa “schedule” di pause, tempo libero, esami medici, proibizioni contro il lavoro notturno.


Il capitolo 12 è dedicato alle cause dell'abbandono dell’attività lavorativa: come la maternità, la paternità, malattia dei figli, vacanze religiose, servizio militare e gli uffici pubblici.


La protezione contro la discriminazione, i colloqui di lavoro, le modalità di pagamento, le regole di comportamento a cui deve sottostare un dipendente, i diritti stessi del lavoratore occupano le sezioni successive. Di far rispettare le condizioni lavorative se ne occupa la “Labour Inspection Authority”, rimane solo il dubbio che i pescatori norvegesi non siano particolarmente tutelati, ma tutte le altre categorie, grazie al “Working Environment Act” possono far valere i propri diritti.