cronaca

A Genova per la presentazione del libro "Giulio fa cose"
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"Andate a vedere cosa ha detto il ministro Luigi Di Maio nel 2016 su Giulio quando era all'opposizione. Purtroppo come dicevo prima chi entra nei palazzi camminando sui tappeti non sente il suono dei propri passi e perde il contatto con la realtà. Chi entra nei palazzi cambia. E questo è una vergogna". Lo ha detto Paola Regeni, madre di Giulio, il ricercatore italiano trucidato in Egitto dopo una lunga serie di torture, alla presentazione del libro "Giulio fa cose" a Genova. La madre di Regeni ha commentato così la presa di posizione del ministro degli Esteri a favore del permanere dell'ambasciatore italiano al Cairo nonostante l'arresto e le torture allo studente egiziano Patrick George Zaki, fermato lo scorso 8 febbraio dalle autorità egiziane.

"La resistenza della politica italiana nella ricerca di verità su Giulio la sentiamo, se è stato rimandato al Cairo l'ambasciatore è proprio perché ci sono gli interessi dell'Italia nei confronti dell'Egitto, aspetti economici, investimenti, giacimenti e turismo". Lo ha detto Claudio Regeni, il papà di Giulio.

"Si è messa da parte la verità e la giustizia, l'ambasciatore non viene richiamato, cosa che stiamo chiedendo da tempo, il Governo egiziano non sta rispondendo alla rogatoria, quindi c'è una debolezza della politica italiana che non ci aiuta. Ci sono delle persone che ci sono vicine, il presidente della Camera Roberto Fico ci è molto vicino e siamo molto grati a queste persone, però manca il passo decisivo, il mettere davanti al Governo egiziano una posizione ferma, il nostro Governo è un po' ballerino su da che parte stare", ha concluso il padre di Giulio Regeni.

Ci saranno anche le Sardine
il 17 febbraio nel corteo organizzato dagli studenti dell'Università di Bologna per esprimere solidarietà a Patrick Zaki, lo studente iscritto al master "Gemma" dell'Alma Mater e arrestato nei giorni scorsi in Egitto. Le Sardine "colgono l'appello dei rappresentanti degli studenti e delle studentesse e del rettore dell'universita' di Bologna e scendono in strada per manifestare la propria solidarietà a Patrick Zaki e chiedere con forza che i suoi diritti vengano rispettati e che possa tornare al più presto a frequentare le aule universitarie", hanno scritto i rappresentanti del movimento.